La ministra degli esteri dell’Estonia, Kaja Kallas, ha tenuto un importante discorso sulla guerra in Ucraina e in particolare sulla posizione del suo paese e, più in generale, dell’intera area europea nei confronti del conflitto. Ha ribadito, inoltre, la necessità di un aumento della spesa per quanto riguarda la difesa e, di conseguenza, dell’industria militare. Non è stato messo in discussione il sostegno all’Ucraina, evidenziando come sia l’unico mezzo per salvaguardare il paese da minacce potenzialmente ancora più grandi.

“Le sfide globali, i conflitti militari e le preoccupazioni interne possono rendere difficile mantenere l’attenzione sull’aiutare l’Ucraina a vincere. Tuttavia, se la nostra attenzione viene distratta, potrebbe essere seguita da sviluppi molto più pericolosi e costosi, non solo per l’Estonia, ma per l’intera regione nordico-baltica e l’intera comunità transatlantica in generale.”

Guerra in Ucraina, Zelensky: “Risponderemo con forza alla Russia”

Il consueto discorso serale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato incentrato su un elemento in particolare, l’aiuto internazionale offerto dai vari leader mondiali e la loro piena consapevolezza della situazione nel paese ucraino. Gli atti commessi dalla Russia sono sotto gli occhi di tutti, così come le sue azioni terroristiche, a cui l’Ucraina saprà rispondere, secondo le parole del suo presidente.

“Il mondo capisce a cosa si sta preparando la Russia e quali mosse terroristiche può pianificare. Sappiamo anche come rispondere all’occupante. E risponderemo con forza.

Ci saranno pezzi di ricambio per i sistemi che l’Ucraina già utilizza. Naturalmente ci saranno anche l’artiglieria, soprattutto i proiettili. Droni. Veicoli blindati. Tutti i leader che ci aiutano sono pienamente informati sulla situazione attuale sul campo di battaglia.”

Nel frattempo giungono notizie riguardo un’evacuazione da Israele da parte di circa 250 persone. Lo ha riferito l’ambasciatore ucraino in stanza a Israele. Fino ad ora sono morti 12 cittadini ucraini nell’offensiva lanciata da Hamas pochi giorni fa.

La violenza della guerra in Ucraina non cessa di diminuire soprattutto ad Avdiivka, su cui si concentrano attacchi e bombardamenti per il quinto giorno consecutivo. Questo potrebbe dare il via ad una nuova fase dell’offensiva di Mosca, almeno secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza statunitense.Allo stesso modo, l’ambasciatore russo presente all’Onu, Vassily Nebenzia, ha evidenziato come “la cosiddetta controffensiva ucraina può considerarsi conclusa.”

La situazione appare complicata, infatti, nei territori orientali a Kiev. Sono gli stessi vertici militari di Zelensky ad ammetterlo, dove i risultati sono peggiorati in modo significativo e gli assalti sono a decine ormai, con pesanti combattimenti ormai quotidiani.

L’assedio si concentra nella città di Avdiivka perché considerata in una posizione strategica per la conquista poi di altri insediamenti nell’area. La città resta circondata e bombardata, tanto che gli aiuti umanitari previsti per le 1620 persone rimaste al suo interno sono stati bloccati. La distruzione della città è pressoché totale tenendo conto che vi abitavano, prima dell’inizio del conflitto, oltre 32mila persone.

Il contesto è reso ancora più chiaro da un comunicato rilasciato dal capo dell’amministrazione militare della città, Vitaly Barabash:

“Oggi, per il quinto giorno, il nemico non si ferma né nelle azioni di assalto, né nei bombardamenti. Stanno ancora cercando di isolare Avdiivka. Sempre più forze vengono lanciate per realizzare questi compiti. I russi capiscono che se conquistano le alture di Avdiivka, sarà più facile per loro raggiungere Pokrovsk e così via. Al momento, però, “non sono riusciti a prendere nessuna altura strategica.”