A una settimana dal brutale attacco di Hamas, la guerra tra Israele e Palestina continua a mietere vittime, mentre l’esercito israeliano ha annunciato una vasta operazione a Gaza una volta che i civili lasceranno l’area. Dopo la minaccia dell’Iran- arrivata a seguito di un incontro tra tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian e il leader di Hamas Ismail Haniyeh- anche la Cina si è pronunciata su quanto sta accadendo in Medio Oriente. Sottolinenando che le azioni dello stato ebraico sono andate “oltre l’ambito dell’autodifesa”.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e con il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbass per prevenire un aggravamento del conflitto.
Guerra Israele-Palestina, l’IDF: “Siamo stati generosi con i civili di Gaza”
Israele avvierà “operazioni militari significative” a Gaza quando i civili avranno evacuato l’area. Lo ha riferito alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), il tenente colonnello Jonathan Conricus.
È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore
ha aggiunto.
Oltre la metà dei 2 milioni di residenti della Striscia di Gaza vivono nella parte settentrionale, quella che Israele ha ordinato di evacuare. Molte famiglie si trovano a vivere in una porzione ancora più piccola del territorio di 140 miglia quadrate. Migliaia di palestinesi sono scappati verso sud, attraversando le strade bombardate dello stato.
Israele ha chiesto l’evacuazione anche di 22 ospedali, ma l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che questo ordine equivale a una “sentenza di morte per i malati e i feriti” che si trovano ricoverati. Sono a rischio oltre duemila pazienti tra persone in gravi condizioni o sottoposte a dialisi, neonati nelle incubatrici e donne in gravidanza con complicazioni.
Il personale medico è alle prese con una scelta angosciante: abbandonare malati in condizioni critiche o mettere la propria vita a rischio, decidendo di restare a curare i malati. Alla fine, dirigenti, medici e infermieri hanno scelto di restare con i loro pazienti e di onorare il giuramento professionale
ha dichiarato un portavoce dell’Oms.
La Cina critica Israele
Le azioni di Israele a Gaza sono andate “oltre l’ambito dell’autodifesa”. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che il governo israeiliano deve “cessare la sua punizione collettiva del popolo di Gaza”. L’emittente statale cinese Cctv ha fatto sapere che l”inviato cinese Zhai Jun sarà in Medio Oriente la prossima settimana: l’obiettivo è spingere per un cessate il fuoco e per chiedere colloqui di pace.
Anche l’Iran ha inviato un “avvertimento” a Israele, stando a quanto riferito dal Wall Street Journal citando media iraniani.
Se continueranno i crimini del regime sionista nei confronti del popolo palestinese, nessuno può garantire che la situazione nella regione rimanga la stessa
sono le parole arrivate da Teheran.
Si aggrava il bilancio delle vittime
Il governo di Hamas a Gaza ha diffuso un nuovo bilancio sulle vittime palestinesi, cittadini morti sotto i bombardamenti israeliani: 2.329 quelli uccisi e 9.042 i feriti.
Morto anche un comandante di Hamas, secondo quanto riferito dal portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari su X:
Aerei da guerra dell’esercito, sotto la guida dell’intelligence dello Shin Bet hanno ucciso ieri sera nella Striscia di Gaza Bilal al-Kedra, comandante della forza Nakhaba del battaglione South Khan Yunis dell’organizzazione terroristica Hamas, responsabile del raid omicida nel Kibbutz Nirim e Nir Oz. Inoltre sono stati eliminati altri membri dell’organizzazione terroristica Hamas e della Jihad islamica palestinese.
Lo stesso portavoce ha poi fatto sapere che sono stati colpiti 100 obiettivi a Zeitoun e Jabaliya, ossia il quartier generale militare della Jihad islamica e strutture delle forze di sicurezza di Hamas.
Nella notte un raid israeliano ha colpito anche l’aeroporto di Aleppo, in Siria: 5 persone sono rimaste ferite.
La strage dei giornalisti
Il conflitto in medio Oriente tra Israele e Hamas sta colpendo anche i giornalisti: 12 sono stati uccisi, otto feriti e due risultano al momento dispersi. Il bilancio è stato stilato dalla Committe to Protect Journalists, con base a New York, che difende la libertà di informazione.
Le ultime due vittime sono Husam Mubarak, reporter di Al Aqsa Radio, legata ad Hamas; e Issam Abdallah, videoperatore della Reuters a Beirut, ucciso al confine con il Libano.
Tra i reporter feriti ci sono altri due dell’agenzia Reuters, Thaer Al-Sudani e Maher Nazeh; un membro dello staff tv di Al-Jazeera, Elie Brakhya, con la giornalista Carmen Joukhadar. Poi la fotografa dell’agenzia France-Press Christina Assi e il video operatore Dylan Collins.
Risultano invece dispersi Roee Idan, fotografo israeliano, la cui moglie è stata uccisa negli attacchi di Hamas del 7 ottobre; e il fotografo palestinese Haitham Abdelwahid.
Autodifesa televisiva.