Il 13 ottobre 2023, al Palazzo delle Esposizioni a Roma, si è tenuta la presentazione del libro di Fabio Luppino, intitolato “Quei giorni torneranno” (2023), edito da Santelli Editore.

“Quei giorni torneranno” di Fabio Luppino

La serata mischia due sentimenti che si intrecciano, inesorabilmente: la malinconia e la nostalgia. Lo sguardo di Fabio arriva ed è vero. Tanti gli amici, colleghi giornalisti e non, oltre a qualche fan ad accorrere e a condividere la sua visione del mondo.

Gli spunti sono molti ed interessanti. Arriva diretto, aiutato, senz’altro, da due relatori che faticano a non rubare la scena, già preponderante, del giornalista. Fabio è tanto e lo è anche il suo libro. Un senso di speranza mista a disillusione, dopo aver visto morire l’informazione fatta in una certa maniera, nei tempi andati in cui il giornalismo “provava a risolvere, non arrivava dopo a tragedie già successe, era lì e raccontava quello che vedeva”.

Le citazioni della realtà sono molte. Si parla di periferia, Torre Maura, con le sue storie di sgomberi, ma anche di tragedie nazionali come Diaz e Genova.

La sconfitta della sinistra italiana fa da melodia di sfondo ad una nostalgia che di rosso ha un tramonto sì, ma poi vede una notte che prosegue ancora oggi, di un sole mai risorto veramente.

Il libro è questo, i riferimenti sono chiari anche a L’Unità, mai comunque citata nel libro, con uno sguardo disilluso ma dolce di alcune donne, “5 e mezza per l’esattezza”, come scherza Fabio. Un’anticipazione e forse un invito velato ad approcciarsi ad un libro che con queste premesse merita di essere letto più che sfogliato.

Fabio è simpatico e profondo oltre che un grande giornalista. Caporedattore, costellato da situazioni e scelte difficili, lui ha sempre cercato di raccontare la verità, con i suoi occhi sì, ma mai prescindendo da questo concetto. E lo ha fatto in un mondo in cui si fa fatica a raccontare di altro senza filtri, senza farsi coinvolgere eccessivamente, evitando magari di rimanerne schiacciati.

Con Jasmine Cristallo si parla anche di narcisismo, altra piaga sociale, nata, cresciuta e coinvolta in un rosso che la fa apparire bellissima, con la scritta resistenza sull’avanbraccio sinistro.

Uomini incapaci di vedere, incapaci di sentire. Guida silente e rumorosa insieme del libro, sono proprio le vicende delle donne. Molte di loro vittime di questo maschile che ancora fa fatica a fare i conti con la vera emancipazione, lontana dai lustrini del glamour.

A scandire la narrazione, limpida e lineare, le parole di Fabio e del giornalista del messaggero Mario Ajello che sottolineano come il libro mantenga un ritmo serrato ma delicato.

Una speranza a vedere cambiare un mondo che forse il vecchio giornalismo non è riuscito a cambiare veramente.

E’ vestita di bianco e nero Jasmine, ma è colorata. Sorride e stringe la mano energica come il rosso che è anche il colore dell’amore e della passione, accompagnatori discreti ma costanti nella fantasia che ci immerge nella lettura.

E chissà che quel sole non rispunti veramente, magari non bagnato di nostalgia ma che brilli di una luce nuova, femminile, giovane e forte.

Trama e autore

“Quei giorni torneranno” passa in rassegna gli ultimi tre decenni, un periodo in cui “un’intera generazione ha gradualmente perso il contatto con la realtà e il narrativo”, come si evince dalla sinossi dell’opera.

L’autore del libro è il giornalista Fabio Luppino, nato nel 1964, il cui percorso professionale include esperienze presso testate giornalistiche di rilievo come l’Unità, il Secolo XIX e il Corriere della Sera. Dal 2018, Luppino è stato inoltre uno dei collaboratori chiave dell’Huffington post.

Il libro è dedicato alle nuove generazioni e alle donne che si prefiggono di plasmare il futuro del mondo. La narrazione si sviluppa attraverso salti temporali continui, con al centro cinque figure femminili, ognuna portatrice di ideali e passioni distinti. Sullo sfondo emerge il contesto di una redazione giornalistica e l’evoluzione della professione del cronista. on