Sull’acquisto dei crediti d’imposta di Poste Italiane arriva un nuovo vincolo, che è quello del valore dell’immobile oggetto di lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione al bonus o al superbonus. In altre parole, i lavori effettuati sull’edificio devono essere proporzionati al valore dell’immobile stesso. La novità sulla valutazione degli interventi arriva alla riapertura degli acquisti dei bonus da parte dell’istituto postale, avvenuta il 3 ottobre 2023 dopo vari mesi di stop.

Sull’asseverazione del valore dell’immobile e degli interventi agevolati effettuati non si sfugge. Deve essere un tecnico abilitato a emettere una dichiarazione con la quale certifichi quanto richiesto da Poste Italiane. La pratica di vendita dei bonus edilizi a Poste Italiane, per un valore massimo di 50mila euro, si arricchisce di nuovi adempimenti.

Acquisto crediti Poste Italiane, arriva il vincolo del valore dell’immobile al bonus: di cosa si tratta?

Arriva un nuovo vincolo sui bonus edilizi e sul superbonus che Poste Italiane acquistano sotto forma di crediti d’imposta dai contribuenti. Dalla riapertura agli acquisti dei crediti, l’istituto postale riammette quale partner solo i committenti delle prime cessioni, con ulteriori vincoli che investono anche il valore degli immobili. Infatti, Poste Italiane richiede che i crediti d’imposta siano proporzionati al valore dell’immobile sul quale sia stato effettuato il lavoro agevolato di efficientamento energetico o di ristrutturazione.

La procedura, pertanto, appare più complessa richiedendo un ulteriore documento nella lista dei documenti già elencati sulla propria pagina internet. Il contribuente per poter inviare la proposta di vendita a Poste Italiane deve allegare anche la dichiarazione del tecnico che deve certificare la proporzionalità degli interventi agevolati dai bonus e dal superbonus al valore dell’immobile stesso. Si tratta di un vincolo che non trova previsione nella normativa dei bonus edilizi, ma che necessita anche di approfondimenti. A partire da cosa si possa intendere con valore dell’immobile.

Dall’8 gennaio 2024 sono cambiate ancora le condizioni di acquisto dei crediti da parte di Poste Italiane.

Acquisto bonus Poste Italiane, come vendere il superbonus?

In questo contesto, infatti, Poste Italiane, ai fini dell’acquisto dei bonus edilizi e del superbonus, richiede una documentazione aggiuntiva sul valore dell’immobile e sulla proporzionalità, ad esso, degli interventi agevolati. Il tecnico che firma questo documento deve fornire, quindi, una dichiarazione sotto la propria responsabilità secondo la quale i lavori rientranti nell’asseverazione tecnica e nello stato di avanzamento dei lavori (Sal) devono essere proporzionali al valore dell’immobile.

Se, quindi, la certificazione dei lavori effettuati è indispensabile affinché possa essere riconosciuta la spettanza del bonus, la proporzionalità al valore dell’unità abitativa rappresenta una novità assoluta nel panorama dei bonus edilizi.

Superbonus, documenti e asseverazione per la cessione dei crediti d’imposta

A tal proposito, sul valore dell’immobile potrebbe facilmente ipotizzarsi che esso corrisponda a quello di mercato. Ma si potrebbe riferire a quello catastale. Dubbio che non trova risposta in alcuna normativa vigente. Inoltre, altri dubbi sorgono sul fatto che il valore debba riferirsi a quello precedente l’esecuzione degli interventi oppure successivo.

Se dovesse mancare questa certificazione tra i vari documenti richiesti da Poste Italiane per l’acquisto dei crediti d’imposta, l’intera pratica potrebbe non essere accettata dall’istituto. E, quindi, il contribuente potrebbe non giovarsi più della cessione del credito maturato in ragione proprio degli interventi fatti effettuare sul proprio immobile. Peraltro, il rifiuto di Poste Italiane potrebbe arrivare anche a fronte di interventi sull’immobile particolarmente costosi, quali sono quelli normalmente conteggiati sul superbonus.

Perché la pratica di cessione dei crediti può essere bocciata?

I casi che potrebbero presentarsi sono più di uno e differenti tra di loro. L’efficientamento energetico assicurato su immobili vetusti e di poco valore potrebbero risollevare la valutazione dell’immobile stesso. Al contrario, immobili di pregio potrebbero dover richiedere interventi di piccola entità, giovandosi di miglioramenti strutturali evidenti.

In tutti questi casi, Poste Italiane potrebbe bocciare la richiesta di cessione dei crediti in caso di non proporzionalità del valore dell’immobile agli interventi effettuati.