In una manifestazione che ha attraversato il cuore di Milano, migliaia di persone si sono unite in solidarietà con il popolo palestinese nel corteo pro Palestina organizzato dalle associazioni Giovani Palestinesi, Unione democratica arabopalestinese e Associazione dei palestinesi in Italia.

Milano, oltre 4000 manifestanti al corteo per la Palestina

Secondo la questura, circa 4.000 persone hanno partecipato al corteo, che si è svolto senza incidenti e senza momenti di tensione (a differenza di quella di Roma). Mentre diverse bandiere palestinesi sventolavano nell’aria, non è stata vista alcuna bandiera di partito, ad eccezione di una bandiera rossa del Cobas.

Il corteo si è aperto sulle note di ‘Bella Ciao‘, e una giovane ragazza avvolta in una kefiah ha preso il microfono per esprimere il suo dissenso riguardo all’attuale situazione in Medio Oriente. Ha dichiarato:

Gli ebrei – li abbiamo accolti noi quando soffrivano; ora ci dicono che siamo terroristi, ma sono loro che hanno massacrato l’Iraq, l’Afghanistan e la Palestina.

Durante il discorso conclusivo, un altro manifestante ha gridato: Io parlo nel nome di tutte le persone che sono morte di serie B. Oggi, mentre noi siamo qui a manifestare, ci sono persone che stanno morendo, bruciando. Noi non abbiamo chiesto niente. Noi vogliamo bere, mangiare, accendere la luce. Noi vogliamo vivere.

Poi, ha invitato la piazza a un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’attacco israeliano a Gaza e ha urlato: “Free, free Palestine. Israele fascista, Stato terrorista. Noi non ci arrenderemo mai“.

I manifestanti pro-Pal: “Israele Stato fascista”

Durante il corteo, i manifestanti hanno intonato canti di solidarietà con il popolo palestinese, alternando le strofe dei canti con quelle di ‘Bella Ciao’. Hanno anche scandito slogan dedicati alla liberazione della Palestina.

Nonostante l’assenza della parola “pace” nei discorsi ufficiali, diversi oratori hanno sottolineato che tutti i morti, indipendentemente dalla loro religione, dovrebbero essere risparmiati dall’assassinio, enfatizzando l’importanza di proteggere i bambini innocenti.

Il corteo è stato caratterizzato dalla diversità, con molte persone di diverse età e provenienze culturali che hanno partecipato. La presenza di giovani di seconda generazione, provenienti da varie nazionalità del mondo arabo, ha reso il corteo multietnico e ricco di sfumature.