Inter, Marotta su Lukaku – A tutto Beppe Marotta. L’amministratore delegato dell’Inter ha affrontato diversi temi nel corso del suo intervento durante il Festival dello Sport di Trento, rispondendo così a una domanda sull’argomento Romelu Lukaku. Il belga, oggi alla Roma, nei giorni scorsi ha “minacciato” di svelare le proprie clamorose verità in merito al mancato ritorno all’Inter, ma il dirigente nerazzurro non ci sta: “Non vogliamo cadere in questa polemica. Non so cosa intenda quando dice che se parla lui succede un casino, io dico solo che Romelu è liberissimo di parlare”, ha affermato Marotta.
“Il calcio è uno sport dove il Dio denaro la fa da padrone: Lukaku orai fa parte di un passato recente, adesso bisogna pensare al presente e al fuuro. Non credo che la panchina di Istanbul nella finale di Champions League abbia pesato sulla sua decisione: accettare l’Inter non dipende da un momento, ma da un rapporto di fiducia e rispetto come c’era prima tra noi. Noi abbiamo la coscienza a posto, nessuna componente societaria gli ha mancato di rispetto”, le netta replica di Marotta.
Inter, Marotta: “Obiettivo seconda stella”
L’amministratore delegato dell’Inter Marotta conferma che l’obiettivo del club nerazzurro è quello di centrare la seconda stella (Inter che oggi è a quota 19 scudetti vinti): “Vincere la Champions League sarebbe motivo di soddisfazione straordinaria per tutti, un regalo per i tifosi interisti. Da realista dico che è difficile. In Champions non sempre vince la squadra più forte: ci sono circostanze favorevoli, date da sorteggio o da situazione degli avversari. Il campionato è una corsa a tappe dove vince di sicuro il più forte, anche per questo dico scudetto”.
Marotta ha poi proseguito “Nello sport essere ambiziosi non è un difetto ma un pregio, così come mantenere l’asticella alta, che è lo stimolo per tutte le componenti societarie, anche per quella che definisco la squadra invisibile, quella che sta dietro, che deve avere stimoli. Mai confondere questo con l’arroganza. La rivalità è competitività e chi come me guida la gestione di squadra e società debba trasmettere questo concetto positivo”.
Da Thuram a Scamacca: i retroscena di Marotta
Il dirigente dell’Inter Marotta parla poi del derby di mercato vinto con il Milan per far indossare a Thuram la maglia nerazzurra la scorsa estate. “Alla fine è stato il calciatore a decidere, nonostante le tante offerte che aveva sul tavolo. Lui ha ponderato quale potesse essere la scelta giusta per lui e credo che il ruolo del papà abbia influito. Ma come Thuram ci sono tanti casi e noi come Inter siamo tornati a essere appetibili. Abbiamo ricevuto tante proposte da parte di calciatori che avrebbero piacere di giocare con noi. Significa che l’Inter sta tornando quella di una volta”. Chi invece all’Inter ha detto “no” è stato Scamacca, Marotta racconta com’è andata: “Abbiamo iniziato una negoziazione con lui e con il West Ham. C’è stata la sua iniziale disponibilità, poi ha preferito scegliere una strada diversa, l’Atalanta in questo caso, che può essere dettata al fatto che magari in quel momento lì può giocare di più”.