La guerra tra Israele e Gaza non si ferma: nella scorsa notte sono proseguiti i raid aerei da parte di Israele e nella giornata di oggi, sabato 14 ottobre 2023, le truppe di Netanyahu continuano gli attacchi anche via terra. Bombardamenti anche sulle postazioni di Hezbollah in Libano. Sale incessantemente anche il bilancio delle vittime.
Israele: raid aerei e attacchi via terra su Gaza
Durante la scorsa notte Israele ha proseguito negli attacchi contro Gaza: raid aerei hanno colpito la Striscia dopo l’avviso per l’evacuazione che era stato concesso a circa un milione dei cittadini palestinesi che abitano nel nord della regione. Le incursioni via terra delle truppe israeliane a Gaza avvenute questa mattina, sabato 14 ottobre 2023, avrebbero permesso il recupero delle salme di diversi israeliani rapiti da Hamas una settimana fa, all’inizio del conflitto. Il numero dei corpi, secondo quanto riportato dai media locali, ancora non è stato stabilito.
L’avviso dovrebbe consentire ai civili di scappare dal nord e di mettersi al riparo oltre il Wadi Gaza, a sud di Gaza City. I media palestinesi parlano di un numero elevato di vittime. Dalle milizie di Netanyahu sono state bombardate anche alcune postazioni degli Hezbollah in Libano.
Prosegue l’appello dell’Onu che invita gli Stati in guerra a non usare i civili come scudi. Arriva poco fa la notizia da media locali che due ospedali situati nel nord della Striscia di Gaza hanno annunciato che non riusciranno ad evacuare verso sud, come richiesto da Israele, mentre continuano i bombardamenti. Si tratta dell’ospedale di El-Uda e di Kamal Adwan. Qui si trovano circa 150 pazienti, tra i quali anche donne in gravidanza e bambini, oltre ai feriti negli attacchi aerei.
Questa mattina Stati Uniti ed Egitto hanno concordato l’uscita della popolazione palestinese con cittadinanza americana dalla Striscia di Gaza dalle 11 alle 17, attraverso il valico di Rafah. Convolto nei negoziati per il via libera anche il Qatar, secondo i media, coinvolto nei negoziati, che avrebbe ricevuto l’approvazione da Hamas e dalla Jihad islamica.
Il bilancio delle vittime, l’appello dell’Onu e la denuncia del Libano
Dai primi attacchi avvenuti alle prime luci del mattino lo scorso sabato, il conflitto tra Israele e Gaza non ha accennato a fermarsi. Il bilancio delle vittime continua a salire. Al momento il numero di coloro che hanno perso la vita a causa della guerra ammonta a più di 1300 per gli israeliani e a oltre 2000 per i palestinesi. Oltre alle vittime, cresce anche il conto degli ostaggi: ad oggi sono circa 120 i civili rapiti dalle milizie di Hamas di cui al momento non sarebbero note le condizioni di salute.
L’Onu persiste nel raccomandare ai Paesi in guerra di tenere conto dei civili, nel rispetto delle norme e dei diritti della persona riconosciuti a livello internazionale. Proprio all’Onu arriva oggi, 14 ottobre 2024, una denuncia da parte del Libano. Beirut vuole denunciare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite lo Stato di Israele per: “l’omicidio intenzionale del giornalista libanese Issam Abdallah”, rimasto ucciso ieri e per altri giornalisti feriti. L’annuncio arriva direttamente dal ministero degli Affari esteri libanese.
Da un comunicato stampa dell’agenzia governativa del Libano viene rilasciata una dichiarazione che accusa Israele di aver commesso: “un crimine contro la libertà di espressione contro il giornalismo e contro i diritti fondamentali dell’uomo”.
Hamas continua le ostilità mentre l’Unione Europea invia 50 milioni per gli aiuti umanitari a Gaza
Oggi nella zona a nord della Striscia di Gaza è stata prevista la possibilità di permettere l’evacuazione dei civili da parte di Israele. La cifra si aggira intorno a circa un milione di abitanti. Il portavoce militare israeliano Richard Hecht ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che: “Hamas sta ostacolando quanti dal nord di Gaza stanno cercando di spostarsi verso sud”. La messa in sicurezza dei civili prevede lo spostamento verso le aree a sud del Wadi Gaza.
Nel frattempo dall’Europa la presidente Ursula von der Leyen, dopo un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, annuncia che:
“La Commissione aumenterà immediatamente di 50 milioni di euro l’attuale dotazione di aiuti umanitari prevista per Gaza. Questo porterà il totale a oltre 75 milioni di euro”.
La von der Leyen ha ribadito la necessità di far sì che gli aiuti siano stanziati il prima possibile e che raggiungano immediatamente la popolazione in stato di grave emergenza e difficoltà a Gaza. Confermata la volontà di collaborare a stretto contatto con le Nazioni Unite per garantire tutti gli approvvigionamenti necessari.