Morte perinatale cause: ecco quali sono e che cosa dovete sapere su questo triste fenomeno che purtroppo colpisce milioni di famiglie in tutto il mondo. Con tale espressione si indica la morte del feto quando ancora si trova nel grembo materno durante la fase della gravidanza o del bimbo appena nato, entro circa una settimana di vita.
Morte perinatale: cause
L’Organizzazione mondiale della sanità, l’Oms, definisce la mortalità perinatale come il numero di tutti quei decessi di feti e di neonati che avvengono a partire dalla 22esima settimana completa di gravidanza (154 giorni dopo la gestazione) fino ai 7 giorni dopo la nascita del bimbo.
Dunque, i decessi che si possono verificare in questo arco temporale rientrano tutti sotto il concetto di morte perinatale, le cui cause possono essere varie. A livello internazionale si parla di “Stillbirth”, ovvero di quei figli che nascono senza vita o che muoiono poco dopo essere venuti alla luce.
I motivi per cui una mamma perde un bimbo possono essere diversi. In generale i dottori parlano di tre macro-aree. Vi possono essere cause placentari, ovvero le problematiche legate alla placenta della donna che contiene il feto e che connette mamma e figlio tramite cordone ombelicale).
Poi ci sono le cause fetali legate esclusivamente al bimbo. Poi le cause materne, come le malattie e le condizioni fisiche o psicologiche che possono determinare la perdita del feto che una donna porta in grembo durante il periodo della gravidanza.
A volte la causa non è solamente una, ma ci sono più fattori che incidono. Vi elenchiamo alcuni dei più diffusi:
- Diabete non riconosciuto
- Lesioni
- Problemi nella coagulazione del sangue
- Problemi alla tiroide non tenuti sotto controllo
- Infezioni
- Abuso di sostanze stupefacenti, alcol o fumo
- Anemia ed eccessiva carenza di ferro
- Anomalie congedi ereditarie del bimbo
- Distacco improvviso della placenta
- Riduzione di ossigeno e altre sostanze nutritive al feto
- Prolasso del cordone ombelicale o formazioni di nodi e ostruzioni
Morte perinatale significato
A seguito di un caso di morte perinatale, la famiglia colpita affronta un periodo di lutto, che può avere durate, intensità e motivazioni diverse. Il significato di questa morte indica la perdita di un bambino che avviene nella seconda metà del periodo della gravidanza e nei giorni successivi alla nascita del neonato.
Si parla di morte neonatale tardiva inoltre per quei bimbi che muoiono entro i primi 28 giorni di vita. È purtroppo un fenomeno molto diffuso in Italia e nel resto del mondo. Per questo conoscerlo e sapere quali sono le cause e i sintomi è molto utile e importante.
Ogni anno si tiene inoltre una Giornata mondiale dedicata proprio al lutto perinatale che milioni di persone devono affrontare. Tale specifico evento si tiene il 15 ottobre. Serve a sensibilizzare la popolazione sul tema e a fornire maggiori informazioni alla comunità.
Sintomi
I sintomi, così come le cause, possono essere svariati. Alcuni possono essere visibili e percepibili, altri invece no. In generale il consiglio è, se siete in dolce attesa e avvertite qualche malessere o qualche disagio particolare, fate sempre riferimento al vostro ginecologo o alla vostra ginecologa di fiducia, nonché a tutti gli specialisti del settore che sapranno darvi una mano.
Purtroppo, talvolta, si tratta di un fenomeno non prevedibile. Parliamo, insomma, di una problematica molto delicata che non riguarda solamente l’aspetto fisico dei genitori del bimbo, ma anche soprattutto quello psicologico.
Esperienze
Sono tantissime le esperienze delle donne che, ogni giorno, nel mondo affrontano la morte del figlio che portano in grembo o del bimbo appena nato. Secondo una recente stima elaborata dai membri dell’Oms e dell’Unicef dal titolo “A Neglected Tragedy: the Global Burden of Steelbiths”, nel mondo ogni circa 16 secondi un bambino nasce senza vita.
In un anno si arriva così a circa due milioni. Dalla ricerca emerge che tale fenomeno si verifica con una maggiore frequenza nelle aree del mondo più povere. In questi casi, la morte perinatale è, spesso e volentieri, associata ad una mancanza di cure e di strutture efficaci per le donne in stato di gravidanza e i loro bambini.
Il fenomeno si verifica però anche in Paesi sviluppati. In Italia ad esempio i morti in utero sono pari a 2,4 ogni 1.000 nati. Questo è meglio noto come “aborto spontaneo“. Capiamo dunque che non si tratta di un problema che riguarda poche persone e poche famiglie. Anzi, il contrario.