Quanto è cattivo Stefano Bandecchi? Una domanda autoironica su cui gioca lo stesso coordinatore nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, ospite il 13 ottobre 2023 alla trasmissione Che rimanga tra noi, condotta da Alessio Moriggi, Francesca Pierri e Jessica Selassiè su Radio Cusano Campus e Cusano Italia Tv.

Andiamo alla scoperta del lato più umano e personale di Stefano Bandecchi, che spesso si autodefinisce o è stato definito “cattivo”. Lui stesso spiega il suo punto di vista, facendo riferimento a personaggi iconici della letteratura o della cultura pop, che durante i loro più eroici momenti, o al massimo picco della loro risoluzione, hanno mostrato a tutti il lato più “brutale” e spietato, quello necessario per combattere le avversità e riportare l’ordine, se minacciati da un “nemico”.

Stiamo parlando dell’Ulisse di Omero, della trasformazione di Bruce Banner in Hulk, dei lati più profondi di Stefano Bandecchi che ha confidato proprio qui, alcuni dei tratti più interessanti ed intimi della sua personalità.

Stefano Bandecchi è cattivo? Si, ma come Ulisse e Hulk, due eroi

Sono più le volte in cui Bandecchi si è autodefinito cattivo, o quelle in cui lo hanno descritto con questo aggettivo?

“Io penso che siano più le volte in cui io mi sono definito cattivo. In realtà io penso di essere una persona estremamente giusta ed estremamente ed estremamente normale.

Divento molto cattivo quando vengo aggredito o quando vedo cose che non vanno. A me la violenza fa un po’ schifo. E quindi mi fa scattare, (a sua volta) un’enorme violenza.”

E continua facendo riferimento alle improvvise trasformazioni dell’eroe Marvel Hulk, spiegando:

“La filosofia che sta dietro ad Hulk è la più importante e spesso viene trascurata: i bambini possono vedere Hulk muscoloso, i grandi devono ricordarsi che Hulk diventa Hulk quando ha paura.”

Chi vuole essere giusto a volte rischia di sembrare cattivo? Bandecchi ci spiega il concetto attraverso un esempio tratto dalla letteratura:

“Omero, scrivendo l’Odissea, ad un certo punto ci fa tornare con Ulisse ad Itaca.”

E continua addentrandosi nella storia:

“Ulisse torna ad Itaca e trova il suo cane argo maltrattato e senza cibo. Scopre che la sua città, un tempo tra le più accoglienti, non ospita più degnamente uno straniero. Inoltre, apprende che sua moglie viene trattata malissimo e messa in difficoltà. Capisce che ci sono diverse situazioni che non vanno, allora cosa fa? Prende arco e frecce e uccide circa 115 proci, per poi far uccidere anche le ancelle ed un’altra serie di persone corrotte, violente, inospitali.”

Bandecchi quindi fa riferimento ad una serie di azioni dell’eroe omerico che si, potrebbero essere definite “cattive”, ma che inevitabilmente avrebbero ripotato nuovamente ad una situazione di equilibrio necessario nella sua città, dopo una serie di ingiustizie e scorrettezze subite da lui e dalla sua famiglia.

Com’era Stefano Bandecchi da bambino?

“Il Bandecchi bambino era un bambino un po’ vivace, ‘monello’. Secondo gli insegnanti si, cattivo. “

E precisa: “Alle elementari cattivissimo.”

Però spiega: “Nonostante questo, anche un bambino timido, introverso. A scuola alle elementari mi chiamavano ‘cencio’ e mi ricordo di essere stato sospeso la prima volta da scuola perché ho picchiato un ragazzino. Da allora non mi hanno più chiamato così, ma sono stato sospeso per una settimana e mio padre mi ha dato una serie di schiaffi che devo dire…non sono più stato sospeso.”

Stefano Bandecchi poi racconta della sua esperienza da più adulto:

“Da uomo io ho fatto il militare, sono stato a Beirut, ho fatto tutta l’operazione Libano per molto tempo, ho fatto il militare a lungo. Ci sono cose che mai avrei voluto vedere e mai fare. Ma anche lì ero obbligato a vederle e a farle.

In riferimento a quella che era la paura di Hulk, quella che rende l’eroe spietato e cattivo, cosa spaventa Stefano Bandecchi?

“La primissima cosa che mi spaventa è che possa succedere qualcosa a quelle persone che mi sono care. Ogni giorno prego Dio che succeda a me quello che potrebbe succedere alle persone che mi sono a cuore. Le persone care hanno per me diritto ad una grande protezione e sono persone importantissime per me. Io soffro veramente molto quando a queste succede qualcosa.”

E aggiunge: “Poi mi terrorizza la malattia poiché ingiusta, perché non viene a tutti. E poi perché credo sia la cosa che più di tutte distrugge l’uomo e lo rende schiavo di tante situazioni che, sinceramente, mi fanno troppa paura.”

Bandecchi sulle imitazioni di Maurizio Crozza

Tutto il podcast prende spunto da una delle imitazioni di Bandecchi ad opera del comico Maurizio Crozza, in cui veniva definito, appunto “cattivo” e capace addirittura di piegare un microfono. Autoironicamente il sindaco di Terni, durante la diretta, cerca allora di rompere un microfono, lo smonta e poi sorride scherzosamente.

Riguardo alle performance dell’imitatore, si esprime così:

“Tutti dovremmo essere imitati da Crozza. Siccome tira fuori il peggio di noi, ci dà la possibilità di correggerci.”

E confida a tutti gli spettatori di indossare, per l’occasione, i calzini di Hulk.

Non perdere l’esclusiva intervista a Bandecchi riguardo l’elezioni Trentino 2023 e il suo punto di vista sullo scandaloso mondo del calcio attuale.