Le donne con una percentuale di invalidità possono andare in pensione a 56 o 58 anni di età, a condizione che sia riconosciuto il requisito sanitario secondo la normativa previdenziale.
Riceviamo numerose domande riguardanti la pensione anticipata e invalidità. Pertanto, risponderemo a diverse domande delle nostre lettrici analizzando le disposizioni normative vigenti. È importante, ricordare che il governo italiano ha istituito delle misure per sostenere le famiglie e imprese, permettendo in particolar modo ai caregiver e ai disabili stessi di poter beneficiare di diverse agevolazioni.
Di recente, per i lavoratori fragili è stato prorogato lo smart working, slittato dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 (Gazzetta Ufficiale n. 228 del 29 settembre 2023). Analizziamo insieme le possibilità per le donna di andare in pensione a 56 o 58 anni con una percentuale di invalidità.
Pensione donna a 56 o 58 anni con invalidità
I tempi cambiano e servono maggiori garanzie per il futuro; guerra e inflazione minano la crescita del Paese e, con esse, anche le migliori ipotesi previdenziali.
Nonostante tutto, però, esistono delle alternative che permettono di anticipare l’età pensionabile, fissata a 67 anni, sia nel 2023 che nel 2024. La situazione previdenziale potrebbe non essere critica per alcune lavoratrici.
“Buongiorno, ho 56 anni compiuti ad aprile, mi hanno riconosciuto l’invalidità, e mi chiedevo se posso presentare la domanda di pensione con 24 anni di contributi. Grazie attendo risposta”.
Quali sono i requisiti per andare in pensione a 56 anni?
La percentuale invalidante per l’accesso alla pensione anticipata deve superare l’80%, sia nel 2023 che nel 2024. Per le lavoratrici del settore privato, i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia per invalidità sono:
– 56 anni di età per le donne e 61 anni di età per gli uomini;
– anzianità contributivo almeno di 20 anni.
Per le lavoratrici nel pubblico impiego vengono riconosciuti diversi trattamenti di inabilità, le cui differenze sono dettate dai requisiti previsti per la misura di cui si richiede l’accesso, con differenze presenti anche sull’accertamento sanitario e le modalità di calcolo della prestazione.
Come si legge da 50epiuenasco.it, l’accesso al trattamento economico previdenziale prevede il riconoscimento dell’inabilità lavorativa, ovvero l’impossibilità assoluta e permanente di svolgere qualsiasi mansione lavorativa.
“Buongiorno, ho maturato 15 anni di servizio con inabilità al lavoro posso andare in pensione prima? Grazie per la risposta”.
Per ottenere l’inabilità assoluta e permanente a proficuo lavoro, occorre il riconoscimento della patologia accertata dal medico legate predisposto dalla Commissione ASL.
I requisiti per l’accesso alla pensione di inabilità sono:
- almeno 15 anni di servizio (14 anni, 11 mesi e 16 giorni) sia per i dipendenti dello Stato, che per i dipendenti degli Enti locali o Sanità;
- almeno 15 anni di servizio di cui 12 effettivi per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico;
- risoluzione del rapporto di lavoro per dispensa dal servizio per inabilità permanente a proficuo lavoro.
Chi ha una invalidità va in pensione prima?
L’attuale normativa previdenziale tutela i lavoratori invalidi o inabili, permettendo loro di anticipare la pensione rispetto alla generalità dei lavoratori, grazie al riconoscimento del requisito sanitario che attesta la ridotta capacità lavorativa.
Tuttavia, non a tutti gli invalidi viene concesso il trattamento economico, poiché l’erogazione del beneficio è condizionata dal perfezionamento dei requisiti di legge.
Questo è il motivo principale per cui i trattamenti differiscono in base alla gravità della patologia invalidante, all’anzianità di servizio e la gestione previdenziale a cui si appartiene.
In tutto questo, ricordiamo che le lavoratrici precoci possono richiedere la pensione anticipata fino al 2026, con 41 anni di versamenti, a prescindere dall’età di accesso al trattamento, a condizione che siano soddisfatte due condizioni:
- 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età;
- invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile.
La pensione di vecchiaia anticipata può essere richiesta dalle lavoratrici che hanno raggiunto 56 anni di età e almeno 20 anni di contributi, a condizione che sia stata accertata un’invalidità pari o superiore all’80%.
Quali sono i requisiti per andare in pensione a 58 anni con l’invalidità?
Possono richiedere l’uscita dal lavoro andando in pensione anticipata con la misura Opzione donna, le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato i seguenti requisiti:
- almeno 35 anni di versamenti;
- un’età anagrafica di almeno 60 anni.
Tuttavia, il requisito anagrafico può essere ridotto di un anno per figlio, nel limite massimo di due anni.
Per questo motivo, le lavoratrici a 58 anni possono richiedere l’accesso la pensione donna per invalidità, a condizione sia presente una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%.
La pensione anticipata Opzione donna è una misura in scadenza il 31 dicembre 2023. Tuttavia, ci sono prospettive positive per il suo rinnovo nel 2024.