Jim Jordan è il deputato scelto dal Partito Repubblicano come nuovo candidato per il ruolo di speaker della Camera degli Usa, in seguito alla rimozione tramite il voto del Congresso – per la prima volta nella storia della Camera – di Kevin McCarthy.

Chi è Jim Jordan? Biografia del candidato speaker

Jim Jordan è un deputato Repubblicano, rappresentate dello Stato dell’Ohio, scelto dal Partito come nuovo candidato speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Jordan, classe 1964, ha 59 anni ed è noto per la sua vicinanza all’ex Presidente degli Usa Donald Trump. E’ un conservatore noto per le sue posizioni in linea con l’ala di estrema destra della Congresso.

Durante la presidenza di Trump è stato a tutti gli effetti uno dei bracci destri del celebre magnate, noto per aver tentato di ridurre l’impatto mediatico che si è abbattuto sull’ex Presidente nel periodo delle elezioni del 2016, a proposito della vicenda legata alle indagini sull’intromissione della Russia.

La nomina di Jordan è arrivata in seguito alla rinuncia di un altro candidato, Stephen Joseph Scalise – rappresentante della Lousiana – che non ha ottenuto l’appoggio sufficiente alla Camera. I repubblicani continuano ad avere difficoltà nell’elezione del nuovo speaker a causa dei contrasti interni che dividono il Partito.

Jim Jordan ottiene un seggio alla Camera dei Rappresentanti dell’Ohio nel 1994 . Nel 2000 è stato eletto Senatore e nel 2006 conquista un posto alle primarie tra i repubblicani della Camera dei Rappresentanti a livello nazionale. E’ sposato con Polly Jordan, che conobbe all’età di tredici anni. La coppia ha avuto quattro figli.

Nonostante goda di un ampio consenso, non è sicuro che Jordan diventi il nuovo speaker: deve ottenere la fiducia della Camera con almeno 217 voti da parte dei colleghi Repubblicani, i quali non risultano essergli completamente a favore.

Camera Usa: le divisioni tra i Repubblicani e la mozione di sfiducia contro McCarthy

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti continua a trovarsi in una situazione di stallo: nessuno ricopre la posizione di speaker da più di dieci giorni, in seguito alla mozione di sfiducia contro McCarthy. Il Partito Repubblicano gode della posizione di maggioranza al Congresso, nonostante ciò le lotte intestine degli schieramenti sembrano essere incessanti e stanno accrescendo le divisioni all’interno della stessa fazione.

Il Congresso per la prima volta nella sua storia ha votato la mozione di sfiducia nei confronti del senatore McCarhty (che comunque aveva riscontrato un flebile appoggio, essendo stato votato solo al quindicesimo scrutinio). A generare il precedente è stata l’iniziativa del deputato della Florida Matt Gaetz , molto vicino all’ex Presidente degli Usa Donald Trump e alle posizioni più conservatrici della Camera.

L’accusa che ha scatenato la vicenda si basa sul tentativo di McCarthy di stringere un accordo “segreto” con il Presidente riguardo ai finanziamenti a Kiev nella guerra contro l’Ucraina.

La mozione di sfiducia è stata votata da 216 Repubblicani e 7 membri del Partito Democratico. I contrari alla destituzione sono stati 210. La nomina di speaker ad interim si è riversata su Patrick McHenry, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato della Carolina del Nord, eletto lo scorso 3 ottobre 2023.