Sushiswap (SUSHI), è un altro progetto DeFi che ha fatto molto parlare di sé. Una discussione derivante in particolare dalle vicende tumultuose che ne hanno caratterizzato la prima fase di vita e dal legame con un personaggio controverso come Sam Bankman Fried.
Anche nel suo caso siamo di fronte ad un exchange decentralizzato (DEX) impostato sul modello automated market-making (AMM) e sull’utilizzo di smart contract. Un modello il quale è stato purtroppo svilito dalle azzardate mosse di uno dei suoi fondatori, ma che potrebbe tornare in auge nel corso di un 2024 che si preannuncia anno di svolta per il mondo crypto.
Cos’è Sushiswap e come funziona
Sushiswap è una delle applicazioni decentralizzate (Dapp) più popolari attualmente presenti sulla blockchain di Ethereum (ETH). Come si può facilmente capire, il suo nome è ispirato all’ormai celebre pietanza giapponese, proponendosi alla stregua di vera e propria cucina per la finanza decentralizzata. Restando in ambito culinario, possiamo dire che SUSHI si propone di fare di chiunque lo voglia uno chef finanziario.
Nato come fork di Uniswap, ha segnato nei confronti della blockchain originaria una differenza di non poco conto: chi possiede SUSHI è in grado di continuare a guadagnare ricompense anche nel caso in cui cessi l’apporto di liquidità al sistema.
All’interno del DEX gli utenti sono in grado di acquistare crypto, dando vita a scambi in cui sono previste commissioni pari allo 0,3% dei volumi movimentati, cui si aggiunge uno 0,25% destinato ai fornitori di liquidità, mentre lo 0,05% è convertito in SUSHI in modo da essere distribuito tra i detentori del token.
Chi intende aggiungere liquidità, può a sua volta collegare il proprio portafoglio Ethereum all’account Sushiswap, bloccando entrambi gli asset del pool in un contratto intelligente, in rapporto paritario.
È anche possibile fornire la liquidità necessaria per le coppie di scambio non ancora esistenti, affidando criptovaluta ai nascenti pool. In tal caso gli interessati possono decidere il prezzo iniziale, che sarà poi modificato tramite arbitraggio. In questo caso, la ricompensa è sotto forma di Sushiswap Liquidity Provider (SLP), in pratica token che permettono il ritiro dei propri fondi e delle eventuali commissioni guadagnate sino a quel momento
Chi ha lanciato Sushiswap?
A lanciare Sushiswap sono stati Chef Nomi e 0xMaki, due pseudonimi che hanno reso praticamente impossibile capire chi si muova dietro la piattaforma. Proprio Chef Nomi è stato protagonista di una vicenda poco trasparente, in concomitanza con il lancio del DEX, il 5 settembre del 2020.
Ha infatti provveduto a ritirare i SUSHI messi sulla piattaforma, per circa 14 milioni di dollari, in modo da poterli scambiare con Ether, la criptovaluta di Ethereum, e depositarli su un portafogli elettronico esterno.
Una mossa che è stata interpretata alla stregua di un raggiro dagli investitori, provocando una crisi di credibilità la quale ha letteralmente inabissato Sushiswap. Soltanto il suo ravvedimento, arrivato a distanza di una settimana ha fatto rientrare la questione. Nel frattempo, però, il suo ruolo era stato assunto da Sam Bankman-Fried, l’ormai famigerato fondatore di FTX, l’exchange naufragato lo scorso anno al culmine di una serie di truffe e raggiri che hanno sbriciolato miliardi di dollari degli investitori iscritti alla piattaforma. Un crac dal quale, per fortuna, non sono arrivate conseguenze significative per Sushiswap.
Dove potrebbe arrivare SUSHI nel 2024?
Si tratta di una domanda cui non è semplice rispondere. Al momento, Sushiswap si trova al 173° posto nella classifica relativa alla capitalizzazione di mercato del settore.
Un dato da tenere in considerazione, in sede di analisi, è il suo valore attuale, che si aggira intorno a 0,53 dollari. Ben lontano quindi dal massimo storico toccato a quota 23,38.
In pratica, anche in questo caso sembra esserci largo margine per una ripresa della quotazione più in linea con le potenzialità che erano state mostrate in avvio, prima della vicenda di Chef Nomi. Considerato come gli analisti sembrino concordi nell’indicare nel 2024 un anno di ripresa del mercato, SUSHI potrebbe avvantaggiarsene notevolmente. La cosa realmente importante, se si intende investire sul token, è comunque farlo con molta prudenza.