Andrà a giudizio immediato, saltando la fase dell’udienza preliminare, Gianluca Paul Seung, il 35enne accusato dell’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, consumatosi fuori dal Santa Chiara di Pisa il 21 aprile scorso. Per gli psichiatri che lo avevano visitato in carcere l’uomo sarebbe infatti capace di intendere e di volere e quindi anche di stare a processo. Si tratta di uno dei tanti a suo carico: nei prossimi mesi dovrà rispondere davanti ai giudici anche di altri reati, per aggressioni commesse prima dell’uccisione della dottoressa.

Chiesto il giudizio immediato per Gianluca Paul Seung, il 35enne in carcere per l’omicidio di Barbara Capovani

I risultati della perizia psichiatrica effettuata sul 35enne, in carcere da aprile con l’accusa di omicidio volontario premeditato, non avevano lasciato spazio a dubbi: essendo capace di intendere, Gianluca Paul Seung può essere processato, avevano detto gli esperti. Per questo, già dal prossimo gennaio, febbraio al massimo, l’uomo dovrà presentarsi davanti ai giudici. E rischierebbe addirittura l’ergastolo.

Lo scorso 21 aprile uccise a coltellate la psichiatra Barbara Capovani. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’avrebbe aspettata e poi aggredita vicino all’unità funzionale di Salute Mentale del Santa Chiara di Pisa, un reparto che lui stesso, anni prima, aveva frequentato, venendo visitato proprio dalla dottoressa, che gli aveva certificato un “disturbo narcisistico, antisociale e paranoico della personalità”. 

Gli inquirenti sono convinti che avesse premeditato il delitto: a lungo avrebbe atteso che Capovani staccasse dal lavoro; poi, approfittando di un suo momento di distrazione, l’avrebbe colpita alle spalle con un corpo contudente – mai ritrovato -, lasciandola a terra inerme e dandosi alla fuga (non prima di essersi cambiato i vestiti sporchi di sangue). La donna era morta poco dopo il ricovero; lui intanto era stato fermato dai carabinieri. Secondo i testimoni si era recato al nosocomio già il giorno prima, ma la psichiatra era assente ed era così riuscita a salvarsi.

Le precedenti aggressioni

Nei prossimi mesi Seung dovrà rispondere anche di altre accuse. Prima di uccidere la dottoressa a Pisa si sarebbe infatti macchiato di altri reati: quello di stalking, ai danni di un altro psichiatra, il professor Mario Di Fiorino, oggi in pensione; e quello di calunnia, sempre nei confronti di quest’ultimo. Quando è stato fermato, ad aprile, le forze dell’ordine lo conoscevano già.

Per questo in tanti avevano ipotizzato che l’omicidio della psichiatra fosse “evitabile”. Di recente, in occasione della Giornata della salute mentale, si è tornati a parlarne, mettendo in evidenza la crescita dei reati ai danni di esperti. Si pensi, di recente, all’aggressione dell’immunologo Le Foche, picchiato da un ex paziente che lo accusava di avergli dato la terapia sbagliata e ridotto in fin di vita.

L’uomo, un 36enne, era stato fermato dai carabinieri dopo essersi barricato per ore in casa. Avrebbe alle spalle problemi psichici e diversi precedenti penali. Dopo il pestaggio è stato accusato di tentato omicidio.

Le ultime notizie di cronaca

Mentre per Seung è stato chiesto il rinvio a giudizio immediato, si sta per concludere a Bergamo il processo di primo grado a carico di Ivan Perico, il 61enne accusato di aver ucciso la cugina Stefania Rota al culmine di una lite scoppiata per questioni catastali. Il pm ha chiesto alla Corte di condannarlo all’ergastolo, perché agì “per motivi abietti”.

A Roma si indaga, intanto, sull’uccisione di una donna di 71 anni, Silvana Aru, trovata senza vita ieri, 13 ottobre, nella sua abitazione di Torre Angela. Per l’omicidio è stato fermato un uomo di 38 anni, amico dei figli della vittima: si sarebbe introdotto nell’appartamento dell’anziana per una rapina e poi l’avrebbe colpita a martellate, fino a lasciarla a terra inerme.