Uccisa a martellate e poi abbandonata sul pavimento, in casa: è il tragico destino toccato a una donna di 71 anni residente nel quartiere Torre Angela di Roma, trovata senza vita ieri, 13 ottobre, da uno dei suoi figli. Per l’omicidio è già stato fermato un uomo: un 38enne. Si tratterebbe di un amico di famiglia e, stando a quanto ricostruito finora, potrebbe aver compiuto l’estremo gesto nel corso di una rapina orchestrata ai danni dell’anziana.
Cosa sappiamo finora della donna uccisa a martellate a Roma e del suo killer
La vittima si chiamava Silvana Aru e aveva 71 anni. Ieri, 13 ottobre, poco prima delle 19, era stata trovata senza vita, in una pozza di sangue, dai figli e da alcuni vicini di casa, allertati dai rumori provenienti dalla sua abitazione, situata in zona viale Prato Fiorito. Gli stessi sarebbero anche riusciti a fermare il suo assassino, bloccandolo e consegnandolo ai carabinieri poco dopo il delitto.
Quando l’avevano scovato, con il martello ancora sporco di sangue in mano, avevano subito dato l’allarme. Si tratterebbe di Spartaco Salvatori, un uomo di 38 anni che la famiglia conosce bene (e che quindi sarebbe riuscito ad entrare indisturbato all’interno del condominio): è un amico dei figli della 71enne e probabilmente ieri era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non è ancora chiaro il movente.
L’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere quella di una rapina finita male. Ma non si esclude che l’uomo possa essersi presentato a casa di Aru per chiederle un prestito e che, davanti a un suo rifiuto, abbia perso la testa. Sul caso indagano i carabinieri di Tor Bella Monaca.
Il quarto femminicidio in pochi mesi a Roma
Quello di Silvana è il quarto femminicidio registratosi a Roma nel giro di pochi mesi: a Primavalle, lo scorso settembre, un uomo di 59 anni aveva ucciso la madre a coltellate, nascondendone il corpo in un armadio per almeno 10 giorni. Stando a quanto ha raccontato nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’avrebbe fatto per un debito di circa tremila euro maturato nei confronti dell’amministrazione condominiale. Debito di cui aveva tenuto all’oscuro l’anziana, per paura di deluderla.
Era stato lui, esasperato dal forte odore emanato dal cadavere, ad allertare i carabinieri, confessando il delitto. L’avvocato che lo sostiene in questa fase, Giancarlo Rizzo, ha chiesto di sottoporlo a una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e di volere. A inizio settembre un altro omicidio aveva sconvolto la città: quello di Rossella Nappini, consumatosi per mano dell’ex compagno a Torrevecchia. L’uomo, 45 anni, di origine marocchina, era stato fermato poche ore dopo il femminicidio.
L’ipotesi è che abbia colpito la vittima – dopo averla aspettata nell’androne del palazzo in cui viveva insieme alla madre anziana e ai figli – per questioni di tipo “economico”. Forse perché lei si era rifiutata di aiutarlo e di accettare che si trasferisse da loro. A giugno, in circostanze ancora da chiarire, a morire era stata una ragazza di soli 17 anni, Michelle Causo, barbaramente uccisa da un coetaneo e poi abbandonata in dei sacchi neri, accanto a dei cassonetti dell’immondizia, a Primavalle.
Il suo killer si trova da mesi in un carcere minorile. Davanti agli inquirenti ha raccontato di essersi scagliato contro l’amica per un debito di droga di qualche decina di euro. Chi indaga è però convinto che dietro l’omicidio si celi altro, forse un ricatto sessuale. In questo articolo la testimonianza della madre della vittima, Daniela Bertonieri, a tre mesi dal delitto: Primavalle, la mamma di Michelle Causo: “C’è silenzio su mia figlia, e intanto i killer vengono protetti…” | VIDEO ESCLUSIVA.