Contratti di sviluppo agroalimentari: con la pubblicazione di un apposito decreto direttoriale durante il corso della giornata di mercoledì 11 ottobre 2023 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) – Direzione generale per gli incentivi alle imprese ha comunicato la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione per quanto riguarda i contratti di sviluppo relativi al settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli.

A tal proposito, in seguito alla chiusura del precedente sportello, la quale era stata prevista mediante la pubblicazione del decreto direttoriale del 28 dicembre 2022, il MIMIT ha annunciato che i soggetti interessati potranno inviare la propria domanda a partire dalle ore 12:00 del 20 ottobre 2023.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda i contratti di sviluppo agroalimentari ed, in particolare, il contenuto del decreto direttoriale che è stato pubblicato all’interno del proprio sito web ufficiale da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Contratti di sviluppo agroalimentari: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy comunica la riapertura dello sportello, come e quando presentare la domanda di agevolazione

Come abbiamo già anticipato durante il corso del precedente paragrafo, attraverso la pubblicazione di un apposito decreto direttoriale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazione che riguardano i contratti di sviluppo agroalimentari, ovvero relativi al settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, in base a quanto viene disposto dal regime di aiuti “SA. 107569/RFF 2023”.

Grazie a questa riapertura dello sportello che è stata decisa da parte del MIMIT, la domanda di agevolazione può essere presentata a partire dalle ore 12:00 della giornata di venerdì 20 ottobre 2023.

Per quanto riguarda le modalità attraverso le quali i soggetti interessati dovranno presentare la sopra citata domanda, invece, il decreto direttoriale in oggetto prevede che l’istanza debba essere necessariamente presentata attraverso l’utilizzo dell’apposita piattaforma informatica che viene messa a disposizione da parte di Invitalia (l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.).

Nello specifico, coloro che fossero interessati dovranno recarsi presso il sito web di Invitalia, il soggetto gestore della misura agevolativa, ed accedere all’interno dell’apposita sezione relativa ai “Contratti di sviluppo”.

Dopodiché, ai fini della presentazione della domanda di agevolazione, quest’ultima dovrà essere presentata esclusivamente con modalità telematiche, utilizzando gli appositi moduli presenti all’interno della suddetta sezione del sito web di Invitalia.

La riapertura dello sportello per quanto riguarda i contratti di sviluppo agroalimentari si riferisce anche alle domande di agevolazione che sono state presentate all’interno della finestra che si è conclusa lo scorso 31 dicembre 2022 e che facevano riferimento al regime di aiuti denominato “Contratti di sviluppo agroindustriali”.

A tal proposito, Invitalia effettuerà delle verifiche in merito al rispetto dei requisiti e dei limiti che sono attualmente previsti e che differenziano i due regimi di aiuti disposti da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, individuando i soggetti ai quali possono essere concesse le agevolazioni previste e riservandosi di chiedere a questi ultimi delle integrazioni ai fini dell’accesso alla nuova misura agevolativa.

A chi si rivolge la misura agevolativa?

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da parte di una o di più imprese, sia che esse siano italiane e sia che siano straniere, indipendentemente dalla loro dimensione.

I soggetti beneficiari della misura agevolativa in questione sono i seguenti:

  • il soggetto proponente, ossia l’impresa che promuove il programma di sviluppo;
  • le imprese aderenti, ossia quelle che realizzano progetti di investimento.

Per quanto riguarda gli importi che devono riguardare le varie tipologie di contratti di sviluppo, il MIMIT specifica che:

  • per i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale la spesa minima deve essere di 10 milioni di euro;
  • per i programmi di sviluppo delle attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli la spesa minima deve essere di 3 milioni di euro;
  • per i programmi di sviluppo delle attività turistiche la spesa minima deve essere di 5 milioni di euro;
  • per i programmi di sviluppo delle attività turistiche relative alle aree interne del Paese o del recupero e riqualificazione di edifici dismessi la spesa minima deve essere di 3 milioni di euro.