Fallisce il tentativo di chiudere in tempi brevi la direttiva Case green stando alle ultime indiscrezioni che arrivano da Bruxelles. Nel trilogo che si è tenuto nella giornata di ieri, 12 ottobre, e che si è protratto fino alle 5 di questa mattina, non si sono fatti passi in avanti sugli articoli relativi alle classi energetiche. Ma la trattativa tra i partiti hanno fatto segnare anche lo stop all’accesso ai mutui e ai bonus per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico ai quali dovranno adeguarsi tutti gli Stati membri.
Le premesse erano di ottimismo per i lavori del trilogo (Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell’Unione europea), con l’Irlandese Ciaran Cuffe dei Verdi fiducioso per la buona riuscita dei lavori del provvedimento Epbd (Energy efficiency of buildings directive) del quale ne è il relatore.
Negli ultimi mesi, la direttiva Case green ha subito bruschi rallentamenti soprattutto sugli articoli maggiormente divisivi dei partiti e degli Stati membri. Anche questa notte si è tentato di arrivare a uno sblocco su quello che è considerato come uno dei pilastri del Green Deal europeo.
Tuttavia, stando alle parole di Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, la direttiva sarebbe stata “affossata” questa notte a Bruxelles.
Direttiva Case green, fallisce il tentativo di chiudere in tempi brevi: le ultime novità
Non saranno brevi i tempi di chiusura della direttiva europea Case green sui lavori di efficientamento energetico degli edifici, almeno alle condizioni di partenza. I lavori del trilogo (Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell’Unione europea) non starebbero producendo lo sblocco sugli accordi degli argomenti maggiormente divisivi. L’intenzione, per i firmatari della Epdb (Energy efficiency of buildings directive) è quella di chiudere entro la fine del 2023 per evitare inutili rischi alla chiusura della legislatura. Con tutta probabilità non si raggiungerà l’accordo definivo entro fine anno.
La seduta in programma nella giornata di ieri non è riuscita a trovare una sintesi sull’articolo 9, il testo maggiormente controverso che stabilisce il calendario delle scadenza per le classi energetiche e, dunque, dei lavori sugli edifici. Ulteriori divisioni le creano gli articoli 15 sulle risorse finanziarie necessarie per l’esecuzione dei lavori, e il 16, relativo alle attestazioni delle prestazioni energetiche.
Case green, ultime novità su classi energetiche, accesso a mutui e bonus
In merito a questi articoli, il Parlamento europeo continuerà a sostenere la politica delle performance energetiche degli immobili più energivori in Europa. In altre parole, il Parlamento europeo spinge affinché ciascuno Stato membro, nei provvedimenti di adozione delle direttiva Case green, prevedano piani di interventi relativi al 15 per cento del patrimonio immobiliare interno.
In Italia, una politica di questo tipo, dovrebbe portare a interventi di efficientamento energetico degli immobili che sono nelle ultime classi, in particolare la “G”. L’obiettivo è quello di raggiungere la classe “E” entro il 2030 e la classe “D” entro il 2033. Gli immobili indiziati dei primi interventi sono 1,8 milioni in tutta Italia.
Quali indicazioni su bonus e mutui, chi dovrà fare i lavori?
L’eurodeputata Isabella Tovaglieri aveva twittato stamattina alla fine della seduta-fiume: “Trilogo fiume direttiva #casagreen appena terminato. Niente accordo finale, affossati molti punti ideologici dell’Epbd… se ne riparla (forse) a dicembre)”.
Poi ha specificato: “Finalmente in Europa ha prevalso il buonsenso sulla miope ideologia green. Vi aggiorno dopo l’interminabile negoziato che si è concluso questa notte alle 5 a Bruxelles tra Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell’Unione europea. E’ stata una sonora batosta per la sinistra e i verdi – ha continuato Tovaglieri – che speravano di chiudere frettolosamente la partita sull’Epbd convocando una riunione fiume notturna. I governi nazionali hanno fatto fin da subito forte resistenza, tant’è che la maggior parte dei diktat ideologici sono caduti, uno dopo l’altro”.
Isabella Tovaglieri ha spiegato anche gli articoli bocciati: “Dal nuovo testo sono stati eliminati gli obblighi di raggiungere una determinata categoria energetica per tutti gli edifici in tempi strettissimi, lasciando invece ai governi tempi e ampi spazi di manovra per raggiungere i target. Ma, soprattutto, è stata eliminata la folle manovra che incentivava le banche a finanziare i mutui per le case green. Escludendo di fatto, dall’accesso ai crediti, gli immobili in categoria bassa. Nessun accordo, per ora, sulle eventuali sanzioni per i cittadini, o sull’obbligo di installare i pannelli fotovoltaici sugli edifici. Il prossimo appuntamento – ha concluso – sarà probabilmente a dicembre, quando la direttiva potrebbe chiudersi, ma di fatto totalmente snaturata rispetto all’impianto iniziale”.