Un vaso di pandora ancora da scoperchiare definitivamente ma che sta già divampando ovunque. I nomi rilasciati da Fabrizio Corona stanno facendo tremare il calcio italiano che potrebbe ritrovarsi dentro un nuovo scandalo da dover gestire. L’indagine della Procura di Torino è in corso e parallelamente è scattata anche quella della Procura Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio dopo l’auto denuncia formulata da Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, lo scorso 31 agosto. Sono emersi i nomi di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo che hanno abbandonato il ritiro della Nazionale azzurra.

Caso Fagioli, la nota della Juventus

Si attendeva la risposta da parte della Juventus al coinvolgimento di Nicolò Fagioli nel caso scommesse su piattaforme illegali. Il centrocampista attraverso i suoi legali aveva formulato una auto denuncia lo scorso 31 agosto recapitata presso la Procura Federale della FIGC con Giuseppe Chinè che ha fatto scattare immediatamente l’indagine per quanto riguarda la giustizia sportiva. Ora il club bianconero ha rilasciato una nota ufficiale sul proprio sito per chiarire la propria posizione.

In merito a quanto riportato da alcuni organi di informazione Juventus FC precisa che non appena ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del proprio tesserato Nicolò Fagioli sul tema delle scommesse ha immediatamente e tempestivamente preso contatto con la Procura Federale della FIGC

Parole necessarie per fugare ogni dubbio riguardo una conoscenza da parte del club bianconero su quanto stava accadendo al proprio assistito. In questo modo la società piemontese si tira fuori momentaneamente dalla possibile accusa di mancata denuncia prevista dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede il divieto ai tesserati e ai dirigenti di un club di scommettere su partite organizzate da FIGC, UEFA e FIFA e al tempo stesso obbliga alla denuncia chiunque sia a conoscenza di questo illecito. Da qua le decisione di auto denunciarsi di Nicolò Fagioli.

In un’ottica di massima trasparenza e collaborazione con l’Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, il nostro assistito si è attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale. Nella nostra qualità di legali di Nicolò Fagioli, in riferimento alle notizie apparse sulla stampa, possiamo rappresentare che il nostro assistito sta affrontando con responsabilità la vicenda, in un’ottica di massima trasparenza e collaborazione con l’Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, come dimostra il fatto di essersi attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale. Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato

I nomi di tutti i calciatori coinvolti sono ancora ignoti, dopo Fagioli è emergo il coinvolgimento anche di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo che ieri sono stati interrogati dalle forze dell’ordine durante il ritiro della nazionale azzurra a Coverciano con il sequesto dei dispositivi elettronici quali tablet e computer portatili. Il nodo della questione sul piano sportivo dipenderà esclusivamente dal tipo di scommessa effettuata, infatti non è vietato farlo su altre discipline sportive. Qualora si verificasse questa ipotesi, potrebbero decadere le eventuali accuse sul piano della giustizia sportiva mentre rimangono quelle a livello ordinario visto che avvenivano mediante piattaforme illegali.

Nessuno dei diretti interessati al momento ha rilasciato dichiarazioni in attesa di avere un quadro più chiaro della situazione. Nella giornata di oggi intanto Fabrizio Corona ha lanciato anche il nome di Nicola Zalewski della Roma ed ex compagno di squadra di Zaniolo fino allo scorso gennaio. Era atteso nel pomeriggio una nota da parte dei legali del laterale polacco che invece hanno preferito aspettare la Procura di Torino.

Cosa rischiano?

Le indagini sono ancora in corso e quindi è difficile stabilire quali siano i capi di imputazione e le eventuali responsabilità. Qualora venisse confermata la violazione dell’Articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, e quindi l’aver scommesso anche su partite di calcio, si può arrivare ad una squalifica o una inibizione di almeno tre anni con una ammenda non inferiore a 25.000 euro. Sul piano della giustizia penale invece si potrebbe chiudere con una oblazione, ossia il pagamento di una sanzione, visto che non risultano fra gli organizzatori delle scommesse illegali ma solo come scommettitori.