Il salario minimo bocciato dal Cnel non va giù a Maurizio Landini che attacca l’organo presieduto da Renato Brunetta, contestando la natura politica della sua decisione.

Salario minimo, Landini (Cgil) contro il Cnel di Brunetta: “Il suo ruolo snaturato”

La bocciatura della proposta di salario minimo da parte de Cnel scuote la politica italiana.

Se, da un lato, esulta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per la quale il salario minimo “non serve, dall’altro, le opposizioni contestano aspramente il giudizio del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro presieduto da Renato Brunetta, con il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che parla di “delitto perfetto.

Adesso arriva il commento durissimo del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, da sempre in prima linea per la battaglia su questo tema. Durante una conferenza stampa organizzata nella sede della Cgil a Roma, Landini si affida a una battuta amara per giudicare la decisione del Consiglio.

Non mi pare ce ne sia uno al Cnel che prende 5-6 euro l’ora. Mi rendo conto può sembrare una cosa un poco populista, ma forse non sanno cosa vuol dire vivere con 5-6 euro l’ora, perché sennò cambierebbero opinione anche loro”.

Landini attacca il governo Meloni sul Cnel: “Messa in discussione autonomia e autorevolezza”

La contestazione del segretario Cgil riguarda sia il metodo sia il merito delle scelte del governo sul salario minimo.

Sul metodo, non è piaciuta la decisione del governo di chiedere l’intervento del Consiglio su una questione politica, limitandone in questo modo l’autonomia e rendendo un organo consultivo paragonabile a una vera e propria “terza Camera“.

“Si è snaturato il ruolo del Cnel. Chi lo dirige oggi, ha scelto di farne la terza Camera, piegando l’organo a una logica politica, partita dalla richiesta del governo che anziché dire cosa pensa e che vuole fare su salari e contratti ha scaricato il proprio ruolo sul Cnel, mettendone così in discussione l’autonomia e l’autorevolezza”.

Venendo al merito del documento redatto dal Consiglio, il vertice della Cgil contesta l’indicazione della contrattazione collettiva come via prioritaria da seguire per la regolamentazione dei salari.

“La contrattazione non ci devono certo insegnare come si fa. Oggi c’è bisogno di un sostegno legislativo che rafforzi il ruolo della contrattazione“.

Brunetta replica a Landini

Immediata è arrivata la replica, con un velo di ironia sarcastica, dell’attuale presidente del Cnel, Renato Brunetta, alle parole di Maurizio Landini.

“A chi oggi dirige la Cgil e parla di ‘snaturamento’ del Cnel solo perché, invece di limitarsi a ratificare le tesi politiche di una minoranza, esercita compiutamente e democraticamente le funzioni sancite dal dettato costituzionale, sommessamente ricordo: è finito il tempo del ‘contrordine compagni’“.