Uniswap (UNI) è uno dei progetti che più hanno fatto parlare di DeFi (Decentralized Finance) nel corso degli ultimi anni. Si tratta infatti di un exchange decentralizzato (DEX) che ha adottato il modello di automated market-making (AMM). In pratica, sulla piattaforma non esiste un order book e tutto prosegue in automatico, grazie ad un sapiente utilizzo degli smart contract.
Un modello che è stato gratificato da notevole fortuna, considerato che ancora oggi si trova al 27° posto nella classifica di capitalizzazione di mercato. Una posizione tale da farne, di conseguenza, uno dei token più accreditati per poter spiccare un balzo nel corso del prossimo anno. Soprattutto ove il crypto winter in atto lasciasse spazio all’auspicata ripresa.
Uniswap: cos’è e come funziona
Per capire cos’è Uniswap, si può andare direttamente sulla piattaforma, ove è possibile trovare questa presentazione: “La piattaforma Uniswap è stata costruita nel 2018 sulla blockchain di Ethereum , il secondo progetto di criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato, che la rende compatibile con tutti i token ERC-20 e infrastrutture come i servizi di portafoglio come MetaMask e MyEtherWallet.”
A quanto riportato, occorre aggiungere che si tratta di un DEX, ovvero uno scambio decentralizzato. Si tratta di una specificazione importante, in quanto in questo caso gli utenti possono mantenere il controllo dei propri fondi in ogni momento, cosa che non avviene su un exchange centralizzato. Nei CEX, infatti, ai trader è chiesta la rinuncia al controllo delle proprie chiavi private di modo che gli ordini possano essere registrati su un database interno, invece di essere eseguiti su una blockchain.
Perché è importante questo aspetto? Anche in questo caso occorre rifarsi a documenti ufficiali, in particolare quanto riportato all’interno di una relazione trimestrale pubblicata da Coinbase: “In caso di fallimento, le criptovalute che deteniamo in custodia per conto dei nostri clienti potrebbero essere soggette a procedure fallimentari e tali clienti potrebbero essere trattati come i nostri creditori chirografari generali”. A spiegare il significato di queste parole è stato un noto commentatore crypto, CryptoWhale, in un messaggio sull’allora Twitter: “In altre parole, quando alla fine falliranno, useranno la TUA criptovaluta per salvarsi“.
Inoltre, la conservazione delle chiavi private del proprio wallet permette di impedire che il contenuto sia trafugato da hacker, come accaduto nel 2014 durante la famosa vicenda di Mt. Gox, all’epoca il più grande scambio a livello globale. Un attacco rivelatosi una vera Caporetto e che rovinò un gran numero di investitori.
Vantaggi e svantaggi di Uniswap
Uniswap dovrebbe essere valutato con molta attenzione, prima di decidere per un investimento sul suo token. Il progetto, infatti, presenta non solo vantaggi, ma anche qualche difetto di non poco conto. Tra i primi occorre ricordare soprattutto:
- la natura di exchange decentralizzato, con tutto quello che ne consegue;
- la possibilità di scambiare qualsiasi tipo di token ERC20;
- l’essere un progetto open source;
- i costi estremamente convenienti delle transazioni al suo interno;
- i grandi rendimenti proposti dai pool di liquidità.
A questi vantaggi, vanno contrapposti sull’altro piatto della bilancia i seguenti difetti: il fatto che il protocollo sia in una fase di sperimentazione e la possibilità di elencare anche token falsi. Mentre è praticamente venuto meno il problema collegato agli elevati costi di Ethereum dopo la conversione della sua blockchain all’algoritmo di consenso Proof-of-Stake.
Conviene investire in Uniswap, nel 2024?
Il 2024 si preannuncia come un anno di svolta per il settore delle criptovalute. A renderlo tale il preventivato halving di Bitcoin, il quale potrebbe rivelarsi benefico per l’intero mercato. A beneficiarne, potrebbero essere proprio i progetti più noti o che sono in grado di svolgere una funzione che non sia soltanto quella di asset da speculazione.
In tal senso Uniswap sembra possedere le caratteristiche giuste. Il fatto di trattarsi di un exchange decentralizzato, gli assegna una funzione ben precisa, quella di offrire una reale alternativa a chi non si fida degli scambi centralizzati. Una diffidenza del resto giustificata dai comportamenti opachi o apertamente truffaldini di alcuni di loro, come insegna il caso di FTX.
Nel corso del 2024, quindi, Uniswap potrebbe essere protagonista di un notevole salto di qualità, tale da riflettersi sulla sua quotazione. Approfittando anche di una possibile crescita degli scambi al suo interno derivanti dallo spostamento di risorse dalla finanza tradizionale a quella decentralizzata, derivante dal deterioramento del quadro economico generale.