In vista della Manovra finanziaria ci sarà il debutto di una nuova tassa, la Global minimum tax, ovvero una tassa minima che dovrà essere applicata alle multinazionali e ai grandi gruppi nazionali.
Così, il Consiglio dei Ministri del prossimo 16 ottobre riserverà molte sorprese. Da una parte, sul tavolo delle discussioni c’è ad attenderlo il Documento programmatico di bilancio e, dall’altra parte, il Decreto legislativo che introdurrà la global minimum tax, a partire dal 1° gennaio 2024.
Spieghiamo cos’è la tassa minima al 15% in arrivo dal 2024, come funziona e a chi verrà applicata.
Cos’è la Global minimum tax
Nel prossimo Consiglio dei Ministri, che si terrà il 16 ottobre 2023, si discuterà sull’introduzione in Italia della Global minimum tax. Si tratta di un’imposta minima al 15% e che rientra nella riforma fiscale globale voluta dai Paesi dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Dopo un lungo e tortuoso iter, si apprezza ad assumere forma concreta su un piano locale.
Il confronto è durato diversi anni e i 139 Paesi membri dell’OCSE e del G20, hanno concordato sulla necessità di approvare una riforma fiscale globale.
La riforma si basa su due pilastri:
- Per le aziende con fatturato sopra i 20 miliardi di euro e una redditività superiore al 10%, prima dell’applicazione della tassazione è previsto il pagamento delle imposte anche nei Paesi in cui operano e non solo dove hanno sede legale;
- Una tassazione minima effettiva pari ad almeno il 15% rivolta ai grandi gruppi multinazionali, che abbiano un fatturato globale superiore a 750 milioni di euro.
La tassa, quindi, è rivota ai gruppi multinazionali o nazionali che hanno ricavi consolidati non inferiori a 750 milioni di euro, in almeno due dei quattro esercizi precedenti. Inoltre, esprime in concreto il secondo pilastro della riforma fiscale.
Alla fine dello scorso anno, è stata approvata la direttiva per introdurre negli Stati membri la minimum tax. C’è tempo fino alla fine dell’anno per tracciare le regole di attuazione della tassa. È già disponibile uno schema del testo, messo a disposizione del Ministero dell’Economia e delle Finanze per raccogliere i pareri delle associazioni di categoria e gli ordini professionali.
Perché viene introdotta?
Se torniamo a riflettere sul panorama globale, la Global minimum tax ha uno scopo ben preciso. La tassazione del 15% viene introdotta per mettere un freno al dumping fiscali.
Le maggiori entrate stimate sono a pari a 150 miliardi di dollari all’anno e, con l’introduzione di una tassazione minima globale si prevede di riassegnare oltre 125 miliardi di dollari di profitti al territorio in cui stati prodotti. Si stima che i vantaggi saranno di gran lunga superiori per i Paesi in via di sviluppo.
Tornando a livello locale, si tratta di una buona opportunità anche per l’Italia, la quale spera di recupere quante più risorse possibili per la prossima Manovra finanziaria.
Come funziona la Global minimum tax
Per concludere, cerchiamo di spiegare molto semplicemente qual è il meccanismo della tassa minima al 15%. Intanto, ricordiamo che la nuova tassa sulle multinazionali fa parte di un decreto connesso alla riforma fiscale e, se approvato, entrerà in vigore nel 2024.
Cosa contiene il Decreto legislativo che dovrà essere approvato in sede di Consiglio dei Ministri, il 16 ottobre 2023? Dovrebbero debuttare tre imposte:
- L’imposta minima integrativa (IIR);
- L’imposta minima suppletiva (UTPR);
- L’imposta minima nazionale (QDMTT).
Quali saranno le attività maggiormente penalizzate? Sia in Italia che negli altri Paesi, le imprese maggiormente penalizzate saranno quelle del settore tech, e che hanno pochi dipendenti e scarse immobilizzazioni materiali. Si stima che, per l’Italia, il gettito dalla nuova imposta dovrebbe aggirarsi tra i 2 e i 3 miliardi di euro.
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