Vent’anni di carriera e tante maglie indossate tra Serie A, B e C con un passaggio importante anche in Coppa Uefa con il Grifone. Simone Braglia ha difeso i pali di numerose squadre, approdando anche al Milan nella stagione 1997/98. Poi nel 2002 la fine della sua carriera da calciatore e l’inizio di quella da dirigente, nel mezzo anche una parentesi da allenatore. Per commentare la lotta scudetto e la possibile volata di Milan e Inter, Braglia, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lotta scudetto, Braglia a Tag24
Sono giorni caotici per il calcio italiano. Lo scandalo che sta coinvolgendo vari calciatori, accusati di aver scommesso su siti illegali, fa tremare il sistema. La sensazione è che le notizie uscite nelle ultime ventiquattro ore rappresentino solo una minima percentuale di quello che potrebbe ancora uscire. L’indagine è partita, ma intanto la Nazionale di Luciano Spalletti lavora per tornare in campo, in ballo ci sono le qualificazioni ad Euro 2024. E sullo sfondo sono ripresi anche gli allenamenti di tutti i club di Serie A, in vista della prossima giornata di campionato. Per archiviare la questione scommesse, anche solo per un istante, abbiamo cercato di concentrarci solo sul campo, facendo una valutazione di quanto visto fino a questo momento. Per commentare la lotta scudetto, e molto altro, Braglia, ex portiere e dirigente sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Corsa scudetto, sarà lotta a due tra Milan e Inter?
“Troppo presto per fare già una previsione sullo scudetto. Le due milanesi stanno bene, ma a mio modo di vedere potrebbe inserirsi la sorpresa Fiorentina, o addirittura la Roma di Josè Mourinho. Tutto questo senza dimenticare la Juventus che, non avendo le Coppe, potrà dire la sua fino alla fine, indipendentemente dai risultati attuali a da quello che abbiamo visto in queste prime otto giornate”.
E il Napoli?
“Il Napoli è difficile da decifrare, bisognerà innanzitutto capire che cosa succederà con l’allenatore. Ora si è deciso di andare avanti con Garcia, ma mi pare ci sia un po’ di maretta. Il problema non è tanto con la società, quanto piuttosto con l’identificazione di quelli che sono i compiti e la fiducia soprattutto nell’allenatore, che viene meno soprattutto da parte della squadra. Se il tecnico non ha potere non ha in mano lo spogliatoio e non viene rispettato”.
Quello che sta succedendo con lo scandalo scommesse, rischia di condizionare il campionato?
“Aspettiamo la magistratura e gli organi di competenza. Mi sembra davvero prematuro sbilanciarsi su questo argomento ed è complicato capire quali saranno le implicazioni, anche dal punto di vista sportivo. Sui casi personali è difficile dare un giudizio, per il resto penso che queste cose non dovrebbero incidere sui traguardi e gli obiettivi di una squadra. La partenza di Tonali? È ancora tutto da verificare e confermare. Ad oggi non sappiamo nulla, se non quello che è avvenuto ieri a Coverciano. È troppo presto per gettare la croce addosso a chiunque, ritengo prematuro e indelicato ogni tipo di giudizio. Aspettiamo, con grande rispetto nei confronti degli organi di competenza”.
Tornando al Milan, aal derby in poi ha dimostrato di avere grande carattere. Te lo aspettavi un impatto del genere da parte dei nuovi e una crescita così di Pioli?
“La forza caratteriale di reazione dopo una sconfitta che avrebbe tramortito chiunque è stata incredibile. Un derby, perso per 5 a 1 è pesante da mandare giù, e invece il Milan da lì è ripartito. Società, allenatori e calciatori hanno reagito alla perfezione, non si sono abbattuti e dalla partita successiva sono rinati. Hanno dato dimostrazione di grande solidità e compattezza”.
Da ex portiere, cosa pensi dei tanti italiani emersi negli ultimi anni? E soprattutto che valutazione fai di Meret, che dopo la prestazione con la Fiorentina ha subìto tante critiche?
“Bisognerebbe finirla di contestare tutti. Meret è una delle grandi realtà di portieri in Italia che finalmente è tornata in Italia dopo anni di buio. Viene criticato spesso, si cerca il pelo nell’uovo. Anche con la viola, il primo gol lo poteva parare? Si, ma non è sempre tutto così facile. A mio avviso è una certezza per il Napoli e per la Nazionale, un portiere sicuro a cui dare fiducia. Purtroppo a sbagliare sbagliano tutti, ma quando lo fa il portiere si vede di più. Dall’inizio del campionato ad oggi ha fatto anche la sua parte, e addirittura qualcosa in più. Certamente giocare in un contesto simile, dove c’è parecchio caos, non è facile per chiunque”.
È una certezza anche Donnarumma?
“Assolutamente, è un grande portiere. Sarà poi il nuovo selezionatore, Spalletti, che ritengo altamente valido, a dover fare le sue scelte. È chiaro che molto dipende anche dalla forma fisica e dalle prestazioni che si fanno con le proprie squadre di club. Se Donnarumma continua a giocare come fatto fino a venti giorni fa, allora qualche problema potrebbe sussistere, però da qui a metterlo in discussione ce ne passa. Detto questo, penso che Vicario, qualora dovesse servire, sarebbe pronto”.