Il governo è al lavoro sul fronte delle pensioni del 2024, con un’attenzione particolare per le minime, con aumenti e ritocchi di importo che potrebbero spettare ad alcune categorie di pensionati, come successe già nella scorsa Manovra. I tecnici dell’esecutivo stanno valutando quale impatto avrebbe sui conti pubblici l’incremento delle pensioni più basse, capitolo di spesa della legge di Bilancio 2024 sul quale preme, in particolare, Forza Italia.

Tuttavia, gli spazi della nuova legge di Bilancio sono molto ristretti, ragione per la quale si potrebbe far scattare aumenti “leggeri” perle minime, premiando – almeno in prima battuta – chi ha già compiuto i 75 anni di età. Per questi ultimi si andrebbe ad assicurare una supervalutazione come già avvenuto nel 2023. I ritocchi delle pensioni del prossimo anno, tuttavia, non dovrebbero essere troppo marcati e non andrebbero oltre i 650 o 670 euro di importo mensile.

Pensioni minime, ultime novità riforma 2024: aumenti e ritocchi solo per alcuni, ecco per chi

Novità in arrivo sulle pensioni minime del 2024, in particolare per chi abbia già compiuto i 75 anni di età. Sulla base di quanto già visto nel 2023, anche per il prossimo anno il governo potrebbe differenziare gli aumenti dei cedolini di pensione in base all’età dei percettori. Per chi percepisce una pensione minima e abbia già compiuto i 75 anni di età, l’aumento potrebbe essere più consistente, ma non si dovrebbero avere importi particolarmente elevati.

Nel 2023, le pensioni minime degli over 75 sono arrivate a 600 euro di importo mensile, frutto degli incrementi rispetto all’inflazione (che nel 2022 era stata del 7,3 per cento, poi divenuto 8,1 per cento definitivo), e dell’ulteriore ritocco quale misura eccezionale. Per effetto di quest’ultima voce, le pensioni minime hanno beneficiato di un bonus mensile del 6,4 per cento per percettori over 75; l’incremento, invece, è stato solo dell’1,5 per cento mensile per gli under 75.

Conti alla mano, quindi, le pensioni minime attuali, il cui valore base è di 563,74 euro, beneficiano dell’1,5% per chi ha meno di 75 anni (con importo finale di 572,74 euro), e del 6,4 per cento per chi ha già compiuto i 75 anni di età, con importo mensile di circa 600 euro. Nel prossimo anno si prevede che il governo confermi il sistema del doppio aumento basato sull’età del percettore di pensione minima.

Pensioni minime 2024, le novità attese nella legge di Bilancio

Gli aumenti delle pensioni minime che il governo dovrà inserire nella legge di Bilancio 2024 dovranno tener conto sia del tasso di inflazione del 2023 che verrà comunicato dall’Istat intorno alla fine di novembre prossimo, sia del bonus che il governo inserirà nella Manovra. Non si tratta, tuttavia, delle uniche due voci che aumenteranno le pensioni minime (e in parte anche quelle di importo più elevato).

Infatti, i pensionati dovranno recuperare la differenza tra il tasso definitivo di inflazione stabilito dall’Istat per il 2022 e quello provvisorio, comunicato a fine novembre dello scorso anno, sul quale l’Inps ha fatto i calcoli per gli aumenti di pensione. Considerando che quest’ultimo tasso è stato del 7,3% e quello definitivo comunicato dall’Istat è stato dell’8,1%, la differenza dello 0,8% dovrà essere recuperata da tutti i pensionati.

Pensione dicembre 2023, quale aumento è atteso nel cedolino

Da un rapido conto, gli arretrati per tutti i cedolini dell’anno 2023 dovrebbe attestarsi sui 50 euro per chi percepisce una pensione minima e sui 200 euro per chi ha un cedolino fino a quattro volte l’importo della pensione sociale (2.100 euro circa, ai valori del 2022).

Naturalmente, con il versamento degli arretrati, la differenza di importo andrà a regime nel cedolino mensile, stabilendone il relativo aumento spettante. Il versamento degli arretrati potrebbe arrivare ai pensionati con il cedolino di dicembre 2023, con un mese di anticipo rispetto a quello nel quale si procedere con il recupero del conguaglio.