Comunicazione pagamenti POS: con la pubblicazione del comunicato stampa dell’11 ottobre 2023 da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’amministrazione finanziaria ha comunicato che a breve procederà con l’invio di una comunicazione di annullamento delle lettere di compliance che sono state inviate alle partite IVA e che contengono al loro interno degli errori per quanto riguarda i dati relativi ai pagamenti elettronici che sono stati inseriti da parte degli operatori finanziari.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il contenuto dell’informativa per le partite IVA che hanno ricevuto in precedenza delle comunicazioni dall’AdE con dei dati relativi ai pagamenti tramite POS (“Point of sale”, in italiano “punto di vendita”) errati.

Comunicazione pagamenti POS: a breve arriverà l’annullamento delle lettere di compliance inviate dall’Agenzia delle Entrate alle partite IVA che hanno dei dati relativi ai pagamenti elettronici errati

In seguito all’arrivo di varie segnalazioni che sono giunte all’Agenzia delle Entrate da parte dei contribuenti e dei rispettivi intermediari, l’amministrazione finanziaria ha deciso di fare chiarezza e di fornire dei chiarimenti per quanto riguarda le lettere di compliance che sono state spedite alle partite IVA.

Le segnalazioni dei contribuenti e degli intermediari, nello specifico, hanno evidenziato degli errori che sono stati commessi da parte degli operatori finanziari in merito ai dati relativi ai pagamenti elettronici, ovvero quei pagamenti che sono stati effettuati tramite POS.

Pertanto, l’Agenzia delle Entrate ha effettuato la verifica ed ha riconosciuto gli errori che sono stati effettuati dagli operatori finanziari per quanto riguarda l’invio delle lettere di compliance che evidenziano una discrepanza tra i pagamenti elettronici giornalieri che sono stati ricevuti e la quantità di fatture elettroniche e/o di corrispettivi telematici che sono stati trasmessi da parte delle partite IVA interessate.

A tal proposito, quindi, l’amministrazione finanziaria ha comunicato ai contribuenti coinvolti dalla questione che a breve saranno inviate loro delle apposite comunicazioni attraverso le quali saranno informati dell’annullamento delle proprie lettere di compliance, nel caso in queste ultime abbiano dei dati errati per quanto riguarda i pagamenti mediante POS.

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A cosa servono e cosa contengono le lettere di compliance inviate ai titolari di partita IVA?

Le lettere di compliance che hanno degli errori nei dati che sono stati inseriti da parte dell’Agenzia delle Entrate si riferiscono alle differenze tra l’importo dei pagamenti giornalieri che sono stati effettuati tramite l’utilizzo del POS e l’importo delle operazioni che sono state certificate tramite l’emissione di fatture elettroniche e/o l’emissione di corrispettivi telematici.

A tal proposito, dunque, in base a quanto viene disposto all’interno dell’art. 1, commi da 634 a 636, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014, l’amministrazione finanziaria ha inviato alle partite IVA coinvolte un’apposita comunicazione con l’obiettivo di intimare tali soggetti ad adempiere in maniera spontanea al versamento delle imposte dovute.

Nello specifico, le lettere di compliance che sono state inviate ai soggetti titolari di partita IVA contengono al loro interno le seguenti informazioni:

  • il codice fiscale del contribuente;
  • la denominazione oppure il cognome e il nome del contribuente;
  • il numero identificativo relativo alla comunicazione che viene recapitata al contribuente;
  • il periodo d’imposta al quale si riferisce il mancato adempimento degli obblighi tributari da parte del contribuente;
  • il codice atto che deve essere indicato all’interno del modello di pagamento F24;
  • la descrizione dell’anomalia che è stata riscontrata per quanto riguarda la differenza tra l’importo di pagamenti elettronici mensili e l’importo dell’imponibile IVA mensile che deriva dalle fatture elettroniche che sono state emesse e/o dai corrispettivi telematici che sono stati trasmessi da parte del contribuente;
  • le modalità attraverso le quali è possibile procedere con la consultazione degli elementi informativi di dettaglio in merito all’anomalia riscontrata;
  • le istruzioni per quanto riguarda la regolarizzazione degli errori o delle omissioni che sono stati commessi dal contribuente e che possono essere “riparati” tramite il c.d. ravvedimento operoso;
  • le modalità attraverso le quali è possibile chiedere informazioni o effettuare segnalazioni.

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