Giorgia Meloni è atterrata da poco a Maputo, in Mozambico, per una missione che la porterà anche in Congo nella giornata di oggi. Nelle sue prime dichiarazioni dopo essere arrivata ha ribadito la volontà dell’Italia di lavorare in prima istanza a una nuova modalità di rapporti con l’Africa. Si baseranno sul dialogo e la cooperazione tra gli stati, non mediante semplice carità.
“Credo si veda che questo governo italiano è particolarmente attento al ruolo che i Paesi e il continente africano giocano nell’attuale contesto. E credo si veda che la nostra idea è costruire da parte dell’Europa un approccio nuovo con l’Africa che non sia predatorio e paternalistico, che non sia un’idea di un’Africa che va aiutata con la carità ma sostenuta con le ricchezze che ha e possa vivere di sviluppo e benessere grazie a quelle ricchezze, con l’aiuto di nazioni che investono e costruiscono rapporti di lungo periodo”.
Meloni in Mozambico: “La cosa nuova è scrivere insieme il patto, stabilire le priorità e una strategia”
La presidente del Consiglio italiana prosegue le sue tappe nel continente africano in vista del nuovo Piano Mattei. Dopo il vertice con Etiopia e Somalia è ora la volta di Mozambico e Congo, ma non è sola nella visita ai due paesi africani. È accompagnata dall’ad di Eni, Claudio Descalzi, azienda che ha importanti interessi economici nel paese.
“Non ci sarebbe nulla di nuovo se presentassimo un piano all’Africa. La cosa nuova è scriverlo insieme, stabilire le priorità e portare avanti una strategia. Il Piano Mattei sarà sostenuto dal nostro Fondo clima, che così impatta sulle nazioni africane. Il 70% del nostro Fondo clima sarà dedicato all’Africa, circa 3 miliardi di euro, un investimento importante con cui vorremmo spingere a un nuovo approccio tutta l’Ue.”
Meloni in Mozambico, le dichiarazioni del presidente Nyusi
Oltre alle parole di Meloni, si sono registrate ovviamente le dichiarazioni da parte del presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, che ha iniziato facendo i complimenti per il vertice fra Italia e Africa a cui sta lavorando il nostro paese. Un summit rinviato a gennaio e inizialmente previsto a novembre: un posticipo doveroso a causa delle tensioni crescenti tra Israele e Gaza, di cui è impossibile ora avere un quadro chiaro.
“L’obiettivo principale è approfondire e rafforzare i nostri rapporti di solidarietà e cooperazione. Abbiamo ribadito gli interessi che i Paesi hanno sulla cooperazione bilaterale e la realizzazione della diplomazia economica, che fa parte della nostra agenda, e va di pari passo con quella del governo italiano.
Abbiamo anche parlato di aspetti sicurezza, ci siamo scambiati informazioni sul terrorismo in Mozambico e la lotta al terrorismo. La presidente Meloni è stata chiara, ha detto che nel settore energetico possiamo fare di più e molto meglio, e sono d’accordo. L’Eni a Cabo Delgado sta realizzando il suo lavoro, con tanti progetti visibili, e la popolazione lo vede. È un’azienda all’avanguardia.”
Anche Meloni conferma di un dialogo serrato a proposito del terrorismo, concordando che ogni possibile piano futuro si basa su prosperità e pace nel paese e tra aree confinanti.
“Abbiamo parlato di lotta al terrorismo perché stabilità e pace sono alla base di qualsiasi sviluppo strategico. Vogliamo spingere le nostre aziende a investire di più, e c’è un lavoro che possiamo fare insieme. Continuiamo a essere pronti a fare la nostra parte. Senza stabilità è molto più difficile produrre il benessere di cui c’è bisogno.”