Il vaccino anti Hpv è tra quelli raccomandati dall‘Oms in tutto il mondo, non solo per le bambine ma anche per i maschi di età compresa tra 9 e 14 anni. È infatti uno stumento prezioso nella prevenzione di alcune malattie che possono dare origine anche a lesioni precancerose e portare allo sviluppo di tumori.
Per questo la nuova campagna nazionale italiana ha esteso la possibilità di offrire gratuitamente prima dose e richiamo a più fasce di popolazione, con una pubblicità informativa per permettere di raggiungere quanti più cittadini possibile. Vediamo quindi come aderire, come funziona la somministrazione, come richiederla e chi potrà averla gratis.
Vaccino anti Hpv chi può farlo gratis in Italia
Da tempo è partita la campagna informativa del ministero della salute in Italia in merito ai vantaggi della somministrazione del vaccino anti Hpv. Un virus umano molto infettivo che si trasmette prevalentemente tramite contatto sessuale. Ne esistono più di 200 ceppi, ma alcuni sono più pericolosi di altri. Quindi è bene iniziare a fare prevenzione già nell’età della pre adolescenza. Infatti la dose di vaccino è consigliata soprattutto per bambini e bambine a partire dai 9 anni.
Recentemente però è stata estesa l’offerta anche alle donne in età fertile. Alcuni soggetti verranno chiamati direttamente dalle strutture sanitarie regionali e potranno avere la distribuzione gratis. Altre categorie invece dovranno pagare il costo della dose di 84,30 euro. Nella maggior parte delle regioni, fino a 18 anni non si paga, così come in caso di primo screening gratuito di test Hpv o Pap-test. Mentre la partecipazione alla spesa è richiesta generalmente per donne dai 27 anni in su.
Come funziona la somministrazione del vaccino anti Hpv
Il vaccino anti Hpv consiste in un preparato contenente proteine L-1, in gradi di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi e riconoscere immediatamente l’attacco del virus in caso di contagio e quindi di prevenire l’infezione. Non ha quindi alcun valore terapeutico in caso si sia già manifestata la trasmissione. Ne esistono tre tipologie differenti in Italia e sono differenziate in base ai ceppi dai quali andranno a proteggere l’organismo. Sono:
- Bivalente per sierotipi 16 e 18, somministrato solo a femmine;
- Tetravalente contiene anche i sierotipi 6 e 11 e viene somministrato anche ai maschi;
- Nonavalente con tutti i sierotipi compresi il 31, 33, 45, 52 e 58. Sia per maschi che per femmine.
Nella fascia di età raccomandata dal Ministero e cioè dai 9 ai 14 anni verranno somministrate due dosi, la prima ed il richiamo poi dopo 5/7 mesi. Per quelli di età superiore a 14 anni invece le dosi saranno tre: la prima, la seconda a 1 mese e dopo circa 6 mesi l’ultima.
Da cosa protegge il vaccino Hpv?
Il vaccino anti Hpv protegge dalle infezioni di molti ceppi di Papilloma virus. Un agente patogeno contagioso per l’uomo che provoca lesioni cutanee dette verruche, o a livello delle mucose causando condilomi e papillomi. Si trasmette ramite contatto diretto per via sessuale ed il rischio aumenta in caso di basse difese immunitarie e presenza di lesioni anche se invisibili.
La vaccinazione quindi rappresenta l’arma più importante per la prevenzione, ed è stata inserita tra quelle obbligatorie per alcune fasce di età e sia per maschi che per femmine. Facoltativa, ma estremamente consigliata invece per tutti gli altri soggetti che risultino ancora non essere stati contagiati.
Quali sono i rischi dell’infezione da Papilloma virus
Alcuni ceppi di Papilloma virus sono più aggressivi di altri. Particolarmente pericolosi quelli che non causano condilomi ma modificazioni cellulari. Specialmente per le donne in età fertile perchè possono provocare lesioni della cervice uterina che successivamente diventano ad alto rischio per lo sviluppo di tumori.
L’Hpv infatti è il principale responsabile del carcinoma del collo dell’utero, che attualmente è il quarto tumore maligno come incidenza nella popolazione femminile mondiale. Per la prevenzione, oltre al vaccino, occorre aderire ai programmi di screening gratuiti con esami specifici: il test Hpv per stabilire sia la presenza del virus che i tipi di ceppi, ed i pap-test periodici per rilevare le cellule eventualmente già intaccate.