Cosa ha trovato la NASA nei campioni dell’asteroide Bennu? La NASA ha diffuso i primi dati della spedizione Osiris Rex e i campioni prelevati dall’asteroide Bennu hanno infatti evidenziato scoperte molto importanti.

Gli scienziati non solo potranno capire con maggiore precisione la natura chimica di questi corpi celesti, ma confermerebbero inoltre una diffusa teoria su come la vita si sia diffusa sulla Terra. Vediamo allora quali sono i risultati delle analisi e di che cosa si compone questo asteroide.

Cosa ha trovato la NASA nei campioni dell’asteroide Bennu: una scoperta importantissima

Lo scorso 24 Settembre la NASA ha portato sulla terra i campioni dall’asteroide Bennu prelevato dalla sonda Osiris Rex. Si tratta di un corpo celeste che potrebbe avere circa 4,5 miliardi di anni. Il materiale è stato quindi sottoposto a diverse analisi di laboratorio come esami al microscopio elettronico fino e tomografia a raggi X. I risultati hanno mostrato come il campione abbia grandi quantità di acqua e carbonio.

Per il momento gli scienziati della NASA si sono focalizzati sulle particelle raccolte, definite “bonus”, rimaste intrappolate dal meccanismo di raccolta. Successivamente sarà il campione vero e proprio ad essere ispezionato.

Se di per sé non sembra una grande scoperta, questo risultato potrebbe portare a confermare l’ipotesi secondo cui gli elementi fondamentali per lo sviluppo della vita sulla Terra siano di origine extraterrestre. 

Infatti una delle teorie di formazione di oceani, fiumi e laghi sul nostro pianeta si poggia sul fatto che intorno a 4,5 miliardi di anni fa la Terra sia stata colpita da un elevato numero di asteroidi che contenevano acqua. Esattamente come l’asteroide Bennu. Allo stesso modo sarebbe arrivato anche il carbonio. Dunque sarebbe stato questo evento catastrofico a trasformare il nostro pianeta e rendere possibile la vita.

Le analisi proseguiranno anche in futuro

La notizia è stata divulgata dall’amministratore della NASA Bill Nelson nel corso di un evento per la stampa al Johnson Space Center di Houston.

Non solo sono stati diffusi i dati delle analisi ma anche mostrate le immagini dei campioni prelevati dall’asteroide Bennu, aggiungendo che si tratta del campione più ricco di carbonio mai portato sulla Terra. Il carbonio infatti è circa il 5% del peso totale del frammento prelevato. Parte di esso è in forma organica mentre il resto minerale. L’acqua è invece intrappolata all’interno della conformazione cristallina di altri minerali di natura argillosa.

Il campione e i dati raccolti dalla missione spaziale saranno ulteriormente analizzati anche grazie alla collaborazione di altri laboratori. La NASA ha però già chiarito che tratterà per i suoi studi almeno il 70% del materiale prelevato e verranno sottoposti a test anche in futuro servendosi delle nuove tecnologie nel frattempo sviluppate.

Il campione più grande mai raccolto

Grazie ai valori registrati dalla sonda Osiris Rex durante la sua orbita attorno al corpo celeste, gli scienziati hanno desunto che la parte esteriore dell’asteroide non sia compatta. Se una persona dovesse camminare sopra di esso, la superficie non sosterrebbe il suo peso e pertanto affonderebbe.

Lo studio approfondito dell’asteroide Bennu porterà a conoscere in modo più preciso la composizione di queste tipologie di corpi. Non solo. L’analisi della sua struttura chimica può dare informazioni fondamentali per deviare il possibile schianto sulla Terra nel caso l’asteroide cambi la sua traiettoria. Attualmente il rischio è nullo almeno entro il 2100, ma nei due secoli successivi la probabilità sale a circa 1 su 1.750.

Non è la prima volta che una sonda recupera un campione di un asteroide. I colleghi giapponesi avevano già eseguito la stessa operazione sia nel 2010 che nel 2020. Tuttavia quanto raccolto da Osiris Rex ha una massa pari a 250 grammi, decisamente superiore a qualunque altro materiale finora recuperato.