Una delle novità contenute nella bozza del decreto legislativo attuativo della Riforma fiscale, è lo sconto fino a 1000 euro di Imu e Tari, per chi paga con addebito sul conto corrente. Si tratta di un provvedimento previsto per evitare omessi o tardivi pagamenti e che punta anche a potenziare i canali telematici per il Fisco locale.
Lo sconto potrà essere previsto dai singoli enti locali, tramite la pubblicazione di uno specifico regolamento. Vediamo cosa prevede il decreto legislativo attuativo.
Imu e Tari, previsto lo sconto del 5% fino a 1000 euro
Nella bozza del Decreto legislativo attuativo della Legge delega fiscale, è previsto uno sconto del 5% e fino a 1000 euro su Imu e Tari. Possono fruire dello sconto, solo i contribuenti che scelgono l’addebito automatico delle imposte sul conto corrente.
Si tratta di una misura con una duplice finalità: scoraggiare i contribuenti ad evadere il fisco, ma più che altro serve per evitare che i pagamenti vengono effettuati in ritardo. Inoltre, si tratta anche di un modo che punta a semplificare il pagamento delle tasse.
Questa è solo una delle iniziative del Governo, in direzione del pagamento delle imposte in modo più veloce, oltre che preciso.
Sarà compito dei Comuni la possibilità di istituire una riduzione del 5% dei pagamenti dei tributi locali, ma solo per i contribuenti che autorizzano l’addebito diretto sul proprio conto corrente, bancario o postale.
Si tratta, quindi, di una sorta di premio, che dovrebbe incentivare all’utilizzo del conto corrente per il pagamento immediato dei tributi. Si attendono conferme dal testo ufficiale. Si sa, però, che lo sconto non sarà automatico e dovrà essere cura degli enti locali disporre dell’applicazione o meno della misura, attraverso la pubblicazione di un apposito regolamento.
Chi deve pagare Imu e Tari nel 2023
L’Imposta Municipale Unica (Imu) deve essere pagata dai chi possiede:
- Immobili;
- Terreni;
- Aree edificabili.
Si tratta di un tributo obbligatorio per:
- I proprietari;
- I titolari del diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie);
- Il coniuge assegnatario della casa coniugale a seguito di separazione, annullamento, divorzio;
- Il concessionario, nel caso di concessioni di aree demaniali;
- Il locatario per gli immobili.
Ci sono alcuni casi di esenzione. Non si paga sull’abitazione principale, ad eccezione di quelle accatastate nelle categorie di lusso: A/1, A/8, A/9, sugli alloggi sociali, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa e così via.
La Tassa sui rifiuti (Tari) è l’imposta che serve per finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Il pagamento dell’imposta spetta a chiunque sia in possesso o detenga qualsiasi titolo di godimento di locali, aree scoperte suscettibili alla produzione di rifiuti urbani. Sono escluse:
- Le aree condominiali comuni;
- Le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni.
Lettere di compliance dagli enti locali
Oltre allo sconto fino a 1000 euro per il pagamento di Imu e Tari, ci sono anche altre novità che si punta ad attuare. Uno degli obiettivi principali del Fisco è quello di incentivare i contribuenti all’adempimento spontaneo, nell’ottica di massimizzare la riscossione dei tributi.
Trova spazio nella bozza del decreto attuativo anche l’invio di lettere di compliance da parte degli enti locali. In particolar modo, si prevede la possibilità di dialogo preventivo all’avvio degli accertamenti, tramite l’invio di comunicazione bonarie al fine di consentire i contribuenti alla regolarizzazione dei tardivi, degli omessi e dei parziali versamenti. In questo caso, si prevederebbe solo una sanzione ridotta al 10%.
Gli enti locali, oltre all’invio delle lettere, potranno anche mettere a disposizione elementi o informazioni utili per il ricorso al ravvedimento operoso.
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