L’allerta è stata dichiarata in numerosi Paesi del mondo oggi 13 ottobre, data in cui è prevista una mobilitazione organizzata da Hamas. Dopo l’attacco perpetrato contro Israele il 7 ottobre scorso, l’ex leader Khaled Meshaal ha lanciato un appello al mondo musulmano affinché scenda in piazza dopo la preghiera del venerdì, manifestando così il proprio sostegno ai palestinesi e cercando di convincere le popolazioni dei paesi confinanti a unirsi alla lotta contro Israele.

Manifestazioni pro-Palestina, l’appello di Hamas

Meshaal ha dichiarato che “i popoli di Giordania, Siria, Libano ed Egitto hanno il dovere più grande di sostenere i palestinesi”. Tuttavia, rimane incerto quanti seguiranno effettivamente l’appello di Hamas, ma cresce la preoccupazione per possibili disordini e attentati. Il ministero degli Esteri di Israele ha emesso un avviso rivolto a tutti gli israeliani che si trovano all’estero, invitandoli a prestare particolare attenzione. La manifestazione indetta da Hamas, definita dal governo israeliano come una “giornata di rabbia”, potrebbe comportare tentativi di attacchi contro israeliani ed ebrei.

Per tale ragione, il ministero chiede di “rimanere vigili, evitare proteste e manifestazioni, e, ove possibile, ricevere aggiornamenti dalle forze di sicurezza locali riguardo a possibili proteste e atti di disordine nelle vicinanze”. Si prevede un rafforzamento delle misure di sicurezza presso le ambasciate israeliane in tutto il mondo durante la giornata di venerdì.

Allerta in Europa e in Italia

Negli ultimi giorni, vari governi europei hanno adottato misure preventive per impedire manifestazioni a sostegno dei palestinesi. In Germania, il governo ha vietato un’associazione chiamata Samidoun, il cui membri avevano festeggiato per strada a Berlino l’attacco contro Israele. In quell’occasione, i militanti dell’associazione avevano distribuito dolci arabi ai passanti “per celebrare la vittoria della resistenza”, come era stato condiviso su Instagram dalla stessa organizzazione. Una decisione simile è stata presa anche in Francia, dove il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha ordinato il divieto di tutte le manifestazioni a favore della Palestina e l’arresto degli organizzatori e dei “facinorosi che turbano l’ordine pubblico”.

In Italia, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha comunicato che sono state intensificate le attività di monitoraggio delle carceri, degli ambienti antagonisti e delle aree di sbarco, al fine di prevenire eventuali infiltrazioni di terroristi. Un appello a scendere in piazza con molotov e pietre è stato diffuso su diverse chat da parte di ‘Arin al Aswad’, un gruppo armato palestinese noto come la ‘Tana dei Leoni’, che ha attirato simpatizzanti anche in Italia.

Tuttavia, negli ultimi tempi, alcune dichiarazioni da parte di imam hanno sollevato discussioni. Ad esempio, l’imam di Pisa, Mohammad Khalil, ha affermato che i palestinesi, come gli ucraini, “hanno il diritto di resistere e difendersi dall’oppressore”, giustificando di fatto l’attacco recente ai civili israeliani. D’altra parte, la Grande Moschea di Roma ha lanciato un “grande appello alla pace” sotto la guida del presidente Naim Nasrallah.

In aggiunta alla mobilitazione indetta da Hamas, ci sono anche manifestazioni a sostegno della Palestina organizzate da movimenti studenteschi di sinistra. Un corteo è previsto oggi alle 18.30 a piazza Vittorio a Roma. I promotori dell’evento spiegano che l’azione intrapresa da Gaza riflette le conseguenze di 75 anni di pulizia etnica, occupazione e apartheid, caratterizzati da innumerevoli crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e indifferenza verso le decisioni della comunità internazionale. A Napoli, invece, è previsto un corteo da piazza Garibaldi alle 16.30 per una “Palestina libera”, con la partecipazione della comunità islamica. A Milano, la mobilitazione è programmata per sabato alle 15.30 in piazza San Babila.