Missione in Israele e in Giordania per Antonio Tajani, che invita a “non confondere Hamas con i palestinesi“, che non sono altro che “una vittima“: in questo senso, secondo il ministro degli Esteri l’organizzazione fondamentalista è paragonabile ai nazisti.
Intervenendo sulle colonne de La Stampa, il titolare della Farnesina condanna i terroristi di Hamas, “non diversi dai nazisti” e “vigliacchi“.
Un militare non decapiterebbe un bambino di due mesi. E poi continuano a piovere razzi da Gaza. Hamas deve smettere di lanciare missili contro Israele, altrimenti è ovvio che ci sia una reazione.
Proprio per rinnovare il sostegno dell’Italia, Tajani si recherà a Tel Aviv e Amman in compagnia della presidente della Commissione Ursula von der Leyen e di quella del Parlamento Ue Roberta Metsola. Un’occasione anche per lavorare al reperimento dei tre connazionali, dei quali non si hanno più notizie, e che Hamas potrebbe aver preso in ostaggio.
Tajani paragona Hamas ai nazisti, il vicepremier: “Lavorare per isolare i terroristi”
Un altro esponente di governo aveva condannato l’organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, paragonandola all’ideologia nazionalsocialista. Si tratta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto ieri, giovedì 12 ottobre, alla presentazione del podcast sul rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma.
Il vicepremier, dal canto suo, identifica alcuni pericoli da evitare, da quello più imminente di un “allargamento del conflitto in Libano“, fino all’ipotesi di una “frattura tra l’Occidente e il mondo arabo“. Una divisione che rappresenta “esattamente quello che vuole Hamas”.
Vuole proseguire questa guerra per tagliare i ponti che si stavano costruendo tra il mondo arabo moderato e Israele. Noi dobbiamo lavorare nella direzione opposta, per isolare i terroristi.
Proprio per fare quadrato contro il terrorismo, Tajani sta lavorando per stabilire una sinergia con i Paesi che vantano canali con Hamas. Tra questi c’è l’Egitto, dove il ministro forzista si è recato per un colloquio con l’omologo del Cairo Sameh Shoukry. Tajani ha anche parlato “con il ministro algerino e continuiamo ad avere buoni rapporti”.
Un sodalizio contro Hamas, spiega Tajani, “può e deve esserci, ma deve vedere coinvolti anche i Paesi arabi“.
Conto molto, in questo senso, sul lavoro diplomatico che possono fare Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Marocco, Emirati Arabi, Turchia, Qatar.
Tajani sui tre italiani dispersi: “Non abbiamo loro notizie, potrebbero essere in ostaggio”
Una chiosa anche sui tre italiani dispersi, dei quali “ancora non abbiamo notizie”.
Da quel che sappiamo potrebbero essere ostaggio di Hamas. Ancora non abbiamo loro notizie. Siamo in contatto con le famiglie e tra poche ore sarò in Israele anche per questo.
Il ministro non crede “che Israele voglia un’escalation. Noi però dobbiamo difendere il diritto di Israele ad esistere”. Tajani si fa poi portavoce della richiesta del centrodestra di fermare i fondi europei per i palestinesi, “perché bisogna bloccare i soldi che vanno ad Hamas”.
Dobbiamo fermare i fondi che indirettamente finiscono nelle tasche dei terroristi e di quelle associazioni che finanziano iniziative antisemite. Bisogna fare controlli severi perché neanche un euro finisca per foraggiare il terrorismo o possa aiutare chi mette in discussione il diritto all’esistenza di Israele.