Volodymyr Zelensky ha annunciato che l’Ucraina sta dando priorità alla produzione interna di armi. Una decisione che si rivela necessaria in un momento di incertezza per Kiev, legato al sostegno dagli Stati Uniti ma non solo.
Col passare dei mesi, gli Usa si sono qualificati tra i principali fornitori di sistemi di difesa al Paese invaso. Lo ha confermato lo stesso segretario alla Difesa americano Lloyd J. Austin nel suo intervento al Gruppo di Contatto alla Nato: l’impegno di Washington per la causa ucraina dall’inizio del conflitto ammonta a circa 44 miliardi di dollari.
Dagli Stati Uniti sono arrivati piattaforme di difesa aerea e moderni sistemi di artiglieria. Nonostante il sostegno incondizionato palesato pubblicamente dall’amministrazione Biden, il Congresso Usa resta aspramente diviso.
L’Ucraina vuole avviare una produzione interna di armi: lo spettro dei possibili rifornimenti ad Israele
Senza contare poi la possibilità di rifornimenti dell’Occidente a Gerusalemme. Su questo punto, gli interrogativi di Usa e Unione Europea sul da farsi restano legittimi. Aiutare Israele potrebbe in un certo senso fare da deterrente al sostegno all’Ucraina, considerato che americani ed europei faticano a raggiungere la produzione richiesta dal governo di Zelensky.
Sul fronte di guerra, le armi all’Ucraina si rivelano indispensabili per contrastare la potenza di fuoco di Mosca. L’esercito russo ha bombardato ancora una volta la regione di Donetsk, mietendo due vittime, tra cui un bambino di 11 anni. Sette cittadini sono rimasti feriti. Tra le città bombardate c’è Avdiivka, teatro di pesanti combattimenti negli ultimi giorni.
Attacchi missilistici russi sono piovuti anche sul villaggio di Bogatyr, nel distretto di Volnovakha. L’esercito di Putin ha attaccato anche la città di Gornyak, nel distretto di Pokrovsky. Ad avere la peggio una donna di 44 anni, uccisa da munizioni russe, mentre suo cognato, un 24enne, è rimasto ferito.
Nella zona di Avdiivka, le forze di Mosca continuano a mantenere l’iniziativa e hanno un vantaggio in termini di equipaggiamento e uomini. A sottolinearlo è l’ultimo rapporto dell’Institute for the Study of War (Isw). Nonostante ciò, la Russia continuerebbe a subire pesanti perdite: lo testimoniano i filmati georeferenziati, che mostrano perdite di veicoli corazzati per un importo pari ad almeno un battaglione.
Primo viaggio all’estero per Putin dopo il mandato di arresto internazionale
Nel frattempo, Vladimir Putin è volato in Kirghizistan per partecipare ad un vertice della Comunità degli Stati indipendenti (Csi), che raggruppa nove delle quindici ex repubbliche sovietiche. Il summit si terrà nella capitale Bishkek.
La prossima settimana, in agenda del presidente russo c’è un viaggio in Cina per un incontro con il leader di Pechino Xi Jinping. Putin si sposta per la prima volta all’estero dopo l’ordine di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei suoi confronti, anche se va detto che né Kirghizistan né Cina aderiscono alla Corte.
Zelensky: “Russia interessata allo scenario peggiore in Medio Oriente”
In un videomessaggio su Twitter, il presidente ucraino accusa la Russia di essere interessata “allo scenario peggiore in Medio Oriente“. Zelensky coglie l’occasione per ringraziare “tutti coloro che lavorano per impedire che il Medio Oriente esploda ulteriormente”. “Terroristi” sono i “responsabili di tutto ciò che hanno fatto contro Israele, contro bambini e donne, contro la gente comune”.
Ricordiamo anche i cittadini di altri paesi che sono stati arrestati o uccisi dai terroristi. Ci sono anche ucraini tra i morti. Le mie condoglianze vanno a tutti coloro che hanno perso una persona cara. È di fondamentale importanza, per tutti in tutto il mondo, compresi quelli che ancora non comprendono, che i terroristi siano sempre ritenuti responsabili di tutto il male che hanno causato.