Non si fermano i bombardamenti su Israele e Palestina. La situazione si fa sempre più delicata e la paura dei civili cresce di ora in ora. Durante le prime ore di oggi l’esercito israeliano ha ordinato di “ricollocare circa 1,1 milioni di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore“. La comunicazione è arrivata all’Onu ieri sera e fa presagire un altro terribile attacco da parte di Israele. In particolare, le truppe si dovrebbero dirigere a nei pressi di Wadi Gaza, un corso d’acqua collocato a sud della città. La guerra semina terrore e l’ordine di evacuazione non promette nulla di buono.
Guerra Israele-Palestina, iniziata l’evacuazione della zona a nord di Gaza
Secondo quanto riferito dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari oltre 420.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza. Si tratta di un dato impressionante, che sottolinea ancora una volta la brutalità del conflitto. Anche il numero di sfollati continua ad aumentare e, nel giro dell’ultima settimana, è salito in maniera drastica.
Israele accusata di aver utilizzato bombe al fosforo bianco
Nel frattempo continuano i bombardamenti. Nella notte ci sono stati nuovi attacchi nella Striscia di Gaza, in particolare nei pressi del confine. “Anche di notte, e in qualsiasi momento, centinaia di aerei IAF continuano ad attaccare con forza e a danneggiare gravemente le capacità del nemico”, ha sottolineato l’Aeronautica israeliana sui social. Si stima che, nel giro degli ultimi sei giorni, Israele abbia sganciato più di 6.000 bombe, colpendo un gran numero di civili. Il bilancio delle vittime secondo il ministero della Sanità di Gaza è di almeno 1537 morti e 6612 feriti.
Tra le armi utilizzate da Israele ci sarebbero anche bombe al fosforo bianco. A lanciare l’allarme è un rapporto dell’organizzazione Human Rights Watch, che ha analizzato i video degli attacchi di questi giorni. L’arma sarebbe stata utilizzata nei bombardamenti di martedì 10 ottobre e mercoledì 11 sul porto di Gaza. Gli effetti delle bombe al fosforo bianco possono essere devastanti: l’ordigno, infatti, permette di incendiare zone molto estese per lungo tempo.
Situazione critica per il sistema sanitario
Un’altra grande preoccupazione riguarda il sistema sanitario di Gaza, che sembra essere pronto a collassare. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della Sanità dopo i 34 attacchi che da sabato hanno colpito infrastrutture sanitarie. Danneggiate ambulanze e macchinari, con diversi operatori del settore che hanno perso la vita durante gli attacchi.
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