La vendemmia dei Nas finisce con un maxi sequestro di 300mila litri di vino per un valore commerciale di ben 11milioni di euro. Denunce, multe stellari, e sospensioni dell’attività produttiva sono fioccate per i furbetti della cantina su tutto il territorio nazionale: da Treviso a Bologna, da Roma a Catania i Carabinieri hanno scoperto un numero consistente di cantine degli orrori, dove uno dei prodotti fiore all’occhiello del made in Italy, veniva lavorato in modi illeciti.
Vino, maxi sequestro dei Nas a seguito controlli sulla vendemmia
Il vino è un’eccellenza italiana rinomata in tutto il mondo, e si fa fatica a credere alla conclusione di un blitz dei Nas che, durante la vendemmia, hanno portato avanti controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale.
Da nord a sud sono fioccate denunce e multe. I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni hanno trovato di tutto nelle cantine delle aziende vinicole visitate nel periodo di più intenso lavoro, quello che decide le sorti commerciali e quindi economiche delle aziende del settore vinicolo per tutto l’anno che verrà.
Mostro e prodotto pre fermentato che giaceva nei magazzini già da anni, precarie condizioni igenico sanitarie dei locali di produzione, chili di zucchero usato per far aumentare fraudolentemente la gradazione alcolica del prodotto finale. Non fanno una bella figura, a giudicare dal rapporto finale dei carabinieri, alcuni degli operatori di una delle filiere strategiche per il made in Italy.
Ma veniamo ai dettagli, piuttosto raccapriccianti, della maxi operazione del reparto Nas dei Carabinieri contro i furbetti della vendemmia e le loro cantine degli orrori.
Bliz dei Nas: sequestro da 300mila litri di vino e 11 milioni di euro
I militari dell’Arma nella loro operazione di controllo durante la frenetica stagione della vendemmia hanno proceduto ad ispezionare 960 aziende vinicole su tutto il territorio nazionale, da nord a sud. Il risultato finale delle ‘magagne’ riscontrate ammonta a 239 situazioni di non conformità e 344 violazioni amministrative. Sono fioccate multe per 290mila euro.
Nel mirino delle operazioni, svolte dai Nas con il supporto tecnico dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi, sono finite in particolare 17 aziende nelle cui sedi produttive sono state riscontrate gravi carenze igenico-sanitarie. A carico di queste cantine è stata predisposta la sospensione dell’attività produttiva. Sono stati trovati inoltre vini privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza delle cantine. Prodotti non registrati che sono stati immediatamente sequestrati. L’ammontare totale del sequestro è di circa 300mila litri di vino ma anche mosto, prodotto non fermentato.
Il valore commerciale del sequestro e della sospensione dell’attività delle cantine chiuse dai Nas ammonta alla notevole cifra di 11 milioni di euro.
Tra le aziende ispezionate, multate e di cui è stata prevista la sospensione dell’attività produttiva spiccano in particolare due produzioni vinicole della zona del Bolognese. Nella prima il sequestro di mosti e vini, bianche e rossi è stato di più di sedicimila litri. A cui sono da aggiungere quasi sei chili di additivi che sarebbero dovuti servire a correggere l’acidità del prodotto finale, che riportavano una scadenza superata anche da sei anni.
Nella seconda cantina degli orrori, scovata anch’essa in Emilia, nella zona intorno a Bologna, sono stati sequestrati 300 kg di mosti concentrati rettificati anonimi e conservati in taniche di plastica non idonee, anch’essi largamente scaduti di validità, e destinati ad essere usati per la seconda fermentazione di vini spumanti e frizzanti da immettere poi in commercio.