Il 12 ottobre di tre anni fa Carlo Acutis, veniva proclamato Beato. Millenial, appassionato di digitale, proprio questo suo talento e questa sua abilità che ha messo a disposizione della sua fede, lo ha fatto diventare un ‘santo bambino’, che viene proposto come esempio ai suoi coetanei. Carlo Acutis infatti aveva solo quindici anni e frequentava il liceo quando, giovanissimo, è morto.

Secondo la Chiesa però, sono bastati questi pochi anni per renderlo un esempio di giovane pio e impegnato nella testimonianza della fede, tanto che si è deciso di nominarlo beato.

Ma chi era Carlo De Acutis, il beato millenial?

Carlo Acutis, chi era il beato millennial che ha unito fede e passione per il digitale

“Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Questa è una delle frasi più ricordate di Carlo Acutis lo studente quindicenne diventato Beato il 12 ottobre di tre anni fa, che non si è mai trasformato in una fotocopia di nessuno, e che ancora oggi viene ricordato dai fedeli e proposto dalla Chiesa come modello per i propri coetanei.

Ma chi era Carlo Acutis, Beato millenial e patrono del mondo digitale? Carlo era nato a Londra il 3 maggio del 1991. Suo padre Andrea Acutis e sua madre Antonia Salzano erano esponenti di una importante famiglia della borghesia torinese. Carlo infatti porta il nome di suo nonno, patron della Vittoria Assicurazioni. Quando lui era ancora piccolo la famiglia tornò in Italia e si stabilì a Milano. Frequentò le elementari e le medie presso le Suore Marcelline e poi le superiori al Leone XIII dai Gesuiti.

I genitori e chi lo ha conosciuto, raccontano che Carlo Acutis era un bambino socievole e inserito nel suo gruppo di coetanei, ma c’erano dei tratti caratteriali che lo contraddistinsero sin da subito. Era un bambino profondamente gioioso, aperto e sempre pronto e anche interessato ad aiutare gli altri.

La sua grande passione, come quella di tanti altri ragazzi della sua età, erano il computer, l’informatica, tutto ciò che ruotava intorno al mondo digitale. E poi c’era la sua fede profonda. Prese la prima comunione a 7 anni e da allora, raccontano famigliare e amici, il suo percorso di fede divenne sempre più convinto e profondo.

Carlo Acutis, patrono di Internet

Presto mise insieme le sue due grandi passioni, l’informatica e il cammino cattolico e a 14 anni ideò e costruì un sito, www.miracolieucaristici.org che raccoglieva testimonianze di miracoli e apparizioni mariane in tutto il mondo.

L’anno dopo, tutta la sua gioia di vivere e di esplorare, di mettersi al servizio degli altri e di costruire la pace e la fraternità si scontrò contro una diagnosi che non lasciava nessun margine per la speranza. Era il 2006, Carlo Acutis aveva da poco compiuto 15 anni e il primario della Clinica De Marchi spiegò a lui e ai suoi genitori che era stato colpito da una forma di leucemia fulminante.

Una malattia che non da particolari segnali mentre arrivava ma, una volta nell’organismo vi sviluppa in tempi record grandi masse tumorali, un attacco lampo e letale a cui nessuno, nemmeno il giovane credente genio dell’informatica avrebbe potuto opporre efficace resistenza.

Carlo si spense nel giro di tre giorni, il 12 ottobre 2006, in un letto dell’ospedale San Gerardo di Monza. I genitori raccontano nel libro che hanno scritto per raccontare la vita breve ma eccezionale del figlio, che il ragazzo, conosciuta la sua condanna non si lasciò andare ad ansie e tristezze e, scrivono, il suo sorriso illuminò il loro momento più buio.

Ma la vicenda di Carlo Acutis non terminò con la sua precocissima morte. Il ragazzo, per sua volontà venne sepolto ad Assisi e nel 2016 iniziò il processo di Beatificazione che concluse tutte le sue fasi il 12 ottobre del 2020 quando il giovane Carlo divenne Beato e anche patrono di internet e di tutto il mondo digitale.