Lo scrittore e giornalista Roberto Saviano è stato condannato dal tribunale monocratico di Roma a risarcire la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Saviano dovrà pagare una sanzione di mille euro.

Diffamazione Meloni, Saviano condannato: ecco quanto dovrà pagare

Arriva la condannata da parte del tribunale monocratico di Roma. Roberto Saviano dovrà pagare una multa di 1000 euro con l’accusa di diffamazione nei confronti della premier Giorgia Meloni. La procura aveva chiesto per l’imputato una pena di 10mila euro. I fatti legati alla vicenda giudiziaria risalgono al 2020 quando Saviano, in una puntata di ‘Piazzapulita‘ si riferì all’allora parlamentare di Fratelli d’Italia chiamandola ‘bastarda‘. Lo scorso 23 giugno Saviano ha detto di non essersi pentito di aver rivolto questo termine a Giorgia Meloni.

Le richieste dell’avvocato

L’avvocato Luca Libra, legale di parte civile della presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva chiesto un risarcimento di 75 mila euro e non inferiore a 50 mila euro. Secondo il legale l’unico interesse dello scrittore era quello di colpire l’aspetto morale e personale di Giorgia Meloni senza nei fatti esprimere una critica nei suoi confronti:

“L’unico interesse di Saviano era colpire l’aspetto puramente morale e personale di Meloni, non c’era nessuna critica. Non puoi criticare una misura che non è lei a fare”, ha aggiunto l’avvocato Libra. Se una persona vuole contestare, lo fa nel perimetro che la giurisprudenza e il codice ci hanno dato. Questa è la differenza tra una società democratica e la guerriglia”

La procura invece aveva chiesto 10mila euro di multa per Saviano.

Saviano contro la condanna: “Il governo intimidisce coloro che teme”

Roberto Saviano non ci sta e parla della condanna di oggi. Lo scrittore si dice fiero di aver fatto questo processo:

“Perdere oggi è esempio di ciò che accadrà domani, porta ancora di più a capire in che situazione stiamo vivendo, con un potere esecutivo che cerca continuamente di intimidire chiunque racconti le loro bugie. Oggi sono fiero di aver fatto questo processo, il giudice ha riconosciuto un aspetto morale e questo mi ha fatto sorridere”

Saviano ha poi insistito sul fatto che il governo intimidisce tutti coloro che teme paragonando questa azione alle politiche di Orban, ricorda poi di avere ancora processi con Salvini ed ha ribadito di non voler mollare aggiungendo che non c’è onore più grande per uno scrittore che vedere le proprie parole portate in giudizio:

“Ho notato moltissimo in questi mesi il tentativo continuo di questo governo di fermare, basta vedere la cancellazione della trasmissione, e intimidire non tutti, ma solo coloro la cui voce temono. Esattamente come fa Orban. La parte civile ha chiesto 75 mila euro: uno degli obiettivi di questo governo è mettere le mani addosso economicamente a chi li contesta. Questa macchina politica non si fermerà. Ho ancora processi con Salvini e con i loro amici. Non mollo contro queste bande. Non c’è onore più grande per lo scrittore che vedere le proprie parole portate a giudizio, perché il capo del governo le teme. Questo processo l’ho ritenuto una intimidazione, lo è pienamente. Loro si difendono utilizzando l’immunità parlamentare e agendo da banda quali sono. Chi invece li critica viene portato a giudizio e costringono la magistratura a perimetrare gli spazi entro cui potersi esprimere”