Il Ministero della Sanità palestinese ha rilasciato un nuovo bilancio delle vittime sulla Striscia di Gaza.
Israele, il numero delle vittime aumenta: cosa sta succedendo
Al momento i morti sono circa 1.200, 5.600 feriti e 38.000 persone senza più una casa.
Alcune delle vittime sono morte durante i raid che hanno colpito Gaza questa notte, la maggior parte di loro erano civili.
I bombardamenti israeliani hanno causato la distruzione di migliaia di case, edifici e infrastrutture vitali.
La comunità internazionale ha richiesto calma ed entrambe le parti per evitare un numero ancor più considerevoli di morti e distruzioni.
Mercoledì il ministro degli Esteri del Marocco, Nasser Bourita, ha affermato che la situazione attuale mina le prospettive di pace.
“Gli eventi sanguinosi e orribili iniziati sabato 7 ottobre 2023, e la violenza senza precedenti che li ha accompagnati, indicano che la regione si trova ad affrontare una situazione senza precedenti, le cui conseguenze sono imprevedibili”
Bambini decapitati da Hamas: Israele non conferma
Il governo israeliano non ha ancora confermato se gli aggressori di Hamas hanno decapitato dei neonati durante l’attacco di sabato.
A parlare un funzionario israeliano alla CNN, che ha contraddetto la dichiarazione pubblica dell’ufficio del Primo Ministro.
“Ci sono stati casi di militanti di Hamas che hanno compiuto decapitazioni e altre atrocità in stile Isis. Tuttavia, non possiamo confermare se le vittime fossero uomini o donne, soldati o civili, adulti o bambini”, ha detto il funzionario.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato e conferma che alcune persone sono state decapitate da Hamas giovedì mentre appariva accanto al segretario di Stato Antony Blinken, ma non ha specificato se fossero bambini o meno.
Bombardati gli aeroporti di Damasco e Aleppo
I media siriani hanno confermato che le forze israeliane hanno colpito con dei missili i due principali aeroporti internazionali del paese, mettendoli fuori combattimento.
Sono state inoltre danneggiate le piste negli aeroporti di Damasco e Aleppo e i voli sono stati dirottati su Latakia, una città nel nord-ovest della Siria.
Israele al momento non ha commentato l’attacco.
Il ministro degli Esteri iraniano sarebbe andato in Siria venerdì proprio con un aereo.
Gli aeroporti siriani di Damasco e Aleppo non gestiscono solo l’aviazione civile, ma ospitano anche basi militari, che secondo quanto riferito sono punti di transito per le armi iraniane inviate a Hezbollah, un gruppo militante potente sia in Siria che in Libano.
Una fonte militare anonima citata dai media statali siriani ha affermato che attacchi israeliani “simultanei” hanno “danneggiato le piste di atterraggio dei due aeroporti, mettendoli fuori servizio”.
La fonte lo ha definito un “disperato” tentativo israeliano di distogliere l’attenzione dal conflitto di Gaza.
L’Iran è pronta a rispondere ad Israele se continueranno i bombardamenti
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha dichiarato ad Al Jazeera che è necessario “porre fine all’uccisione di bambini e civili in Palestina ” e che Israele non può imporre un assedio completo a Gaza senza aspettarsi una risposta.
Giorgia Meloni al telefono con il Re di Giordania, Abdallah II Ibn Al Hussein, ha auspicato un rapido decremento del conflitto da “non allargarsi al resto della regione e il ruolo cruciale che ha in questo contesto la Giordania”.
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