Cos’è la macrocefalia del neonato? Si tratta di un irregolare sviluppo della testa del neonato che può essere causata da patologie neurologiche importanti. I

l problema può comportare spiacevoli conseguenze sia nel feto che nella madre al momento del parto. Vediamo allora quali sono le caratteristiche di questa patologia, i sintomi e i possibili trattamenti terapeutici.

Cos’è la macrocefalia del neonato: le dimensioni normali del cranio

Per definizione il termine macrocefalia indica le dimensioni anomale della testa. Il neonato ha dunque la testa di misura nettamente superiore a bambini della stessa età.

In particolare si parla di macrocefalia quando la circonferenza cranica del neonato è superiore al 97esimo percentile o maggiore a 2 deviazioni standard.

La crescita del cranio in neonati nati al termine naturale della gravidanza segue generalmente un aumento di 2 cm al mese nei primi tre mesi di vita.

Successivamente la testa cresce di 1 cm ogni mese fino al sesto mese di vita per poi assestarsi ad uno sviluppo di mezzo centimetro fino al primo anno di età. Poi lo sviluppo segue una velocità inferiore: le dimensioni del cranio infatti aumentano di 1 cm ogni sei mesi fino ai tre anni di età e poi dello stesso valore ma all’anno fino ai 5 anni.

Diverso è il caso di neonati nati prematuri. La circonferenza della testa cresce di 1 cm ogni settimana fino ai primi due mesi di vita per poi aumentare di mezzo centimetro alla settimana per i successivi due mesi.

Cause

La testa del neonato dunque cresce finché non si chiudono le fontanelle e le suture. In questo periodo c’è un delicato sviluppo non solo delle ossa e del cervello ma anche del liquido intracranico. Qualsiasi anomalia in questa fase può determinare uno sviluppo non regolare della testa e sfociare quindi in macrocefalia.

Tra le cause principali infatti si possono individuare:

  • Aumento del cervello
  • Aumento del liquido cerebrospinale
  • Sanguinamento nel cervello
  • Eccessiva crescita delle ossa del cranio
  • Aumento della pressione intracranica
  • Presenza di ematomi cronici
  • Tumori al cervello o infezioni (meningite, encefalite e ascesso)
  • Disturbi genetici (sindrome dell’X fragile, sindrome di Cowden, neurofibromatosi di tipo 1, acondroplasia e la sindrome di Sotos).

Sintomi e diagnosi

La macrocefalia si manifesta ovviamente con dimensioni della testa decisamente più elevate del normale. Ci sono però altri segni rivelatori del disturbo.

Il neonato avrà le vene più sporgenti nella zona della testa, lo sguardo spesso rivolto verso il basso, la mancata chiusura delle suture della testa, un irregolare sviluppo complessivo e scarsa propensione a mangiare.

La diagnosi avviene già in fase di gravidanza, attraverso ecografia a partire dal secondo trimestre. Dopo la nascita il disturbo viene monitorato costantemente con la misurazione del cranio fino ai 5 anni di età.

Quando gli esami mostrano le dimensioni ben superiori la media, si deve procedere con approfondimenti diagnostici, come tomografia, ultrasuoni o risonanza magnetica, al fine di valutare eventuali danni neurologici.

Esistono diverse tipologie di macrocefalia. Una prima classificazione divide la patologia tra disproporzionata, vale a dire solo la testa è eccessivamente sviluppata, e proporzionata, sia cranio che resto del corpo hanno dimensioni superiori alla media.

Il secondo modo di suddividere la macrocefalia associa la patologia alla sua causa. Si parla allora di megalencefalia quando è dovuta a ingrossamento del cervello, idrocefalia se è causata da un aumento dei liquidi nel cervello, iperostosi cranica se invece le dimensioni eccessive sono dovute ad uno spropositato sviluppo delle ossa del cranio ed infine neoplasia se conseguente ad un generale aumento della massa.

Conseguenze e trattamenti

Non tutte le cause sono maligne né scaturiscono in seri disturbi di salute. Tuttavia l’errato sviluppo della scatola cranica e del cervello possono purtroppo determinare problemi neurologici.

Le conseguenze più pericolose sono compressione del tronco cerebrale, idrocefalo, convulsioni, epilessia, errato sviluppo delle funzioni cerebrali.

Il trattamento terapeutico deriva dalla causa della patologia. Nel caso di benignità, la prognosi è buona. In caso contrario possono insorgere gravi conseguenze irreversibili o addirittura mortali.

Quando la malattia è idrocefala, è necessario intervenire con un’operazione chirurgica per drenare il liquido cerebrospinale. Nei casi meno gravi il trattamento si avvale di farmaci antiepilettici o steroidei rispettivamente se si manifestano episodi di epilessia o ritardo nello sviluppo.