Le sue corse da una parte all’altra del campo se le ricordano sia a Londra che in Italia. Samuele Dalla Bona è stato quel giocatore a cui qualsiasi allenatore non avrebbe mai rinunciato. Sempre al servizio della squadra, Samuele ha fatto del dinamismo il suo marchio indelebile, lasciando il segno sia dall’altra parte della Manica al Chelsea, che in Italia con Milan e Napoli.

Proprio il rapporto con la piazza partenopea è stato viscerale per Samuele, in tre anni di azzurro ha conquistato l’affetto della piazza per il suo spirito battagliero. Lo stesso rapporto che Garcia non riesce ad avere con i tifosi. L’inizio altalenante non ha dato una mano, i tifosi hanno in mente solo una cosa: l’esonero del tecnico. Hanno bramato Conte, lui ha detto no, rimane solo la rabbia a colpi di #GarciaOut.

Ma questo non serve per Dalla Bona, sa che Conte “è una garanzia”, ma va anche “dato il giusto tempo a Garcia”, come spiegato dall’ex centrocampista in esclusiva a Tag24.

Samuele, che idea ti sei fatto in merito a quello che sta succedendo a Napoli?

“E’ sotto gli occhi di tutti che Garcia non abbia iniziato così come molti speravano e si aspettavano, cioè seguendo il corso lasciato da Spalletti. Ma il mister è forte, su questo non ci piove, anche se ancora non si è preso bene con i giocatori più importanti. Si sente parlare tantissimo di Conte, se dovesse arrivare sarebbe ovviamente una garanzia, anche se in corsa farebbe più fatica, con lui si dovrebbe partire dall’inizio. Ma ad ora ha detto no, quindi bisogna far lavorare il francese”.

Sta di fatto che tutto questo sfiducia l’allenatore. Con quale grinta Garcia può presentarsi alla ripresa?

“Sarebbe tosta per chiunque, ecco perché dico che a Garcia bisogna dare ancora una chance. Il campionato è appena iniziato, il problema è che a Napoli devi far fronte ad aspettative alte. Conosco l’ambiente, dopo la vittoria dello scudetto il tifoso si aspetta di vincerlo di nuovo. Ma qualche possibilità a Garcia va data”.

Le reazioni di Osimhen, Kvara e Politano verso Garcia sono giustificate? Denotano un rapporto difficile?

“Quelle reazioni non sono mai giustificabili, ma dimostra che qualcosa ancora non funziona. Poi è chiaro, qualche gesto può anche scappare, è successo anche a me. Lì sul campo sei preso dall’agonismo e magari dentro il rettangolo verde il giocatore non si rende conto del gesto che fa verso una persona che non sta li per prendere decisioni sbagliate. Quando bisogna chiarirsi si fa sempre dentro gli spogliatoi, io sto dalla parte degli allenatori quando succedono queste cose”.

Garcia ha colpe?

“Non penso che sia entrato così a gamba tesa come dicono, lo reputo solo un allenatore diverso da Spalletti. Chiaramente l’ombra dello scudetto rimane, ma il francese è entrato così come è lui, con le sue idee. E a volte le idee hanno bisogno di tempo, dato che vedono cose in maniera differente. Ma in Italia di tempo non ce n’è mai, dunque spero che per Garcia arrivino i risultati, anche perchè se le cose non vanno come devono andare, De Laurentiis ci mette due minuti a cambiare”.

Il Napoli può risalire con Garcia nonostante questi ultimi giorni?

“Si, ricordiamoci che parliamo di un allenatore che quando stava in Serie A con la Roma ha mostrato tante belle cose. E’ un ottimo allenatore, non ci piove, e con il materiale a disposizione può risalire alla grande, e Garcia sicuramente non è uno sprovveduto”.