La pensione con Quota 41 è da sempre uno degli argomenti più discussi, mentre poco si parla dei benefici previdenziali riservati ai lavoratori precoci. I lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età si chiedono spesso come e quanto andranno in pensione, ma soprattutto quanto si perde utilizzando la pensione Quota 41 per i lavoratori precoci. Vediamo insieme le risposte alle domande più frequenti sulla pensione anticipata per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare a diciotto anni.

Pensione Quota 41 lavoratori precoci

Il primo aspetto da sottolineare è che, per poter ritirarsi dal lavoro con Quota 41 precoci, bisogna aver maturato dodici mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età. La pensione anticipata viene riconosciuta a domanda ai lavoratori precoci che si trovano in determinate condizioni previste dalla normativa vigente e soddisfano il requisito contributivo pari ad almeno 41 anni di versamenti, entro il 31 dicembre 2026.

Possono accedere alla pensione anticipata precoci i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive o esclusive della medesima, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e rientrino in una delle categorie di lavoro di maggior tutela, come disoccupati, invalidità superiore o uguale al 74%, caregiver, lavoratori impiegati in attività lavorative faticose, pesanti e gravose.

Come funziona la pensione con 41 anni di contributi?

Il primo aspetto da considerare, come detto sopra, riguarda il requisito contributivo necessario per accedere alla pensione anticipata attraverso la formula Quota 41 precoci, ed è un accumulo contributivo minimo di 12 mesi di lavoro prima dei 19 anni di età.

Non sempre quarantuno anni di contribuzione sono sufficienti per l’accesso alla pensione, per questo motivo non tutti possono utilizzare la formula dedicata ai precoci per ritirarsi dal lavoro.  

Il discorso della pensione Quota 41 precoci riguarda soprattutto coloro che hanno iniziato a lavorare da giovane. Peraltro, servono 12 mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni di età, un montante contributivo di 41 anni, di cui 35 anni effettivi, e l’appartenenza a una delle categorie meritevoli di tutela.

Quanto vale il lavoro precoce ai fini pensionistici?

Accedendo ai servizi dell’INPS, è possibile richiedere la certificazione, ai fini del rilascio della pensione, dei dodici mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età per lavoratori che perfezionano 41 anni di contributi, entro il 31 dicembre 2026.

Cosa cambia nel 2023?

Il governo italiano ha confermato nella legge di Bilancio 2023 i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata con Quota 41 precoci. Coloro che rientrano nei criteri normativi e maturano 41 anni di contributi, senza il limite dell’età, possono utilizzare la misura per collocarsi in quiescenza fino al 31 dicembre 2026.

Quanto dura la pensione Quota 41 lavoratori precoci?

Coloro che hanno iniziato a lavorare da giovani prima dei 19 anni di età, possono far valere il requisito contributivo di almeno 12 mesi ai fini dell’accesso alla pensione anticipata. Si tratta della possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro senza tener conto dell’età pensionabile prevista per le misure ordinarie di pensionamento.

I lavoratori precoci che rientrano nelle condizioni di legge, ovvero in una delle quattro categorie di lavoro meritevoli di tutela e soddisfano i criteri contributivi, possono andare in pensione con 41 anni di contributi, a condizione che vengano perfezionati entro il 31 dicembre 2026. Dopo tale data, dovrebbe scattare l’adeguamento del trattamento all’aspettativa di vita.

Chi è nato nel 1963 quando andrà in pensione?

I lavoratori nati nel 1963 possono accedere alla pensione di vecchiaia raggiunti i 67 anni di età e 20 anni di contributi, con e un assegno pari a almeno 1,5 volte il trattamento minimo. 

Per coloro che vantano una contribuzione nel sistema retributivo, non ci sono limiti sulla liquidazione del trattamento.

Quanto valgono i contributi prima dei 18 anni?

Secondo la legge 335 del 1995, per la contribuzione maturata prima dei 18 anni la valorizzazione è pari al 50% dei contributi versati.

Dodici mesi di contributi accreditati prima della maggiore età valgono 1,5 volte. Per coloro che hanno maturato due anni di versamenti contributi prima dei 18 anni di età, possono valorizzarli anche con un accredito di 3 anni di contributi.

Quanto si perde andando in pensione con 41 anni di contributi?

Le categorie di tutela che rientrano nei requisiti di legge possono anticipare l’uscita dal lavoro collocandosi a riposo con la misura Quota 41 precoci; con il ricalcolo contributivo, viene tagliato il 16% dell’assegno.

Quanto tempo prima si deve fare la domanda pensione Quota 41 precoci?

Per accedere alla pensione anticipata, i lavoratori precoci devono presentare una domanda di riconoscimento dei requisiti per il diritto alla pensione entro il 1° marzo di ciascun anno. Dopo l’accoglimento di questa istanza, è possibile presentare la domanda per la pensione Quota 41 precoci.

Le domande presentate successivamente al 1° marzo di ciascun anno, comunque non oltre il 30 novembre, sono condizionate dalla presenza delle risorse finanziarie.