“A Bari nessuno è straniero”, recita un famoso detto locale, che forse le famiglie di quattro bambini della scuola primaria Don Bosco, non conoscono. Eppure alle origini ci tengono, eccome! Sono loro infatti a i genitori che secondo cui ci sono troppi stranieri in classe e quindi tolgono i figli, ma alla richiesta di trasferimento in un’altra sezione trovano il dirigente scolastico che illustra loro la realtà del 2023 spiegando che quei bambini un po’ più scuri di pelle sono italiani anzi, quasi tutti baresi, proprio come loro.
Bari, scuola Don Bosco, troppi stranieri in classe dei figli, ma sono quasi tutti nati in Italia
L’episodio finisce sulle pagine dell’edizione barese di Repubblica perché racconta uno spaccato piuttosto complicato da credere ma in realtà, come spiega lo stesso dirigente scolastico della primaria Don Bosco, ancora piuttosto diffuso.
I genitori che giudicavano che nella classe dei figli ci fossero troppi stranieri, non avevano contezza della realtà, ovvero del fatto che di quei sette bambini di etnia diversa, che coloravano la sezione della prima elementare frequentata dai loro figli, ben cinque erano italiani.
Il dirigente scolastico Gerardo Marchitelli, racconta la surreale situazione partendo da un dato: sono situazioni che si ripetono più spesso di quanto si pensi. Il caso in questione riguarda una prima elementare, quindi bambini di sei anni, i quali, soprattutto oggi, non stanno certo a guardare il colore della pelle quando trovano perfetti compagni di giochi, di avventure o di marachelle, a seconda dei casi. Per gli adulti, in Italia, nel 2023 invece il discorso è ancora diverso.
Il dirigente scolastico fa notare che ormai le iscrizioni si fanno online, e la composizione della classe si scopre, praticamente solo il primo giorno di scuola. Ed è proprio quello il momento in cui, chi ha qualcosa da ridire sui compagni dei propri figli, sulle classi con troppi stranieri, o addirittura sulla presenza in classe di bambini disabili (!) si fa avanti.
E’ quanto successo nel caso raccontato. I genitori di ben quattro bambini, dopo i primi giorni di scuola, si sono recati dal dirigente scolastico e hanno chiesto di trasferire i loro figli in un’altra sezione, perché nella loro classe c’erano troppi stranieri. A questo punto si sono trovati davanti la reazione del direttore che, tra lo sconcertato e il paziente, ha spiegato loro innanzitutto che quei bambini che loro consideravano stranieri erano nati in Italia e non solo, che la percentuale di bambini nati in Italia, ma di altre etnie nelle altre sezioni dell’istituto era pressoché la stessa, perciò un trasferimento di classe non avrebbe avuto senso: in ogni classe avrebbero trovato “troppi stranieri”, perché questa è la realtà in una scuola di una media città italiana sul finire dell’anno 2023.
La reazione del dirigente scolastico e del Garante: la scuola luogo di accoglienza
“Ho detto loro che l’unica possibilità che avevano era chiedermi il nulla osta e andare via”, spiega il dirigente della scuola Don Bosco di Bari, “Ci sono alcuni valori su cui la scuola non può transigere e non può essere ricattabile[…]Bisogna capire che la scuola è un porto dove tutti possono ormeggiare, tutti trovano accoglienza”.
I genitori hanno preferito a quel punto addirittura cambiare istituto ad anno scolastico già iniziato, piuttosto che lasciare i figli in una classe con troppi stranieri che stranieri, come chiarito, non sono.
Sul caso, nelle scorse ore, è intervenuto anche il Garante dei Minori della Puglia, con una nota stampa in cui ha appoggiato la reazione del dirigente scolastico che, di fatto, ha rifiutato il trasferimento ad altre sezioni, che viste le motivazioni dei genitori non sarebbe nemmeno servito, e stigmatizzato il comportamento delle famiglie di questi quattro bambini, invitando questo gruppo di adulti, loro sì, a tornare a scuola, per approfondire il concetto di rispetto e del valore della persona”.