Pasquale Foggia ha dedicato tutta la sua vita al mondo del calcio. Trequartista o ala, agile, veloce e con tanta qualità, dopo la parentesi da calciatore ha intrapreso quella da direttore sportivo, riuscendo nell’impresa di riportare il Benevento in Serie A. Le giovanili nel Milan, la chance più importante con la maglia della Lazio e la fine della carriera con la Salernitana, il suo carattere, la sua determinazione, associati a una grande dose di talento, lo hanno portato fino in Nazionale. Vista la sosta in Serie A e per commentare il momento della Lazio, la stagione di Immobile e tanto altro, Foggia è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Immobile e la Lazio, Foggia a Tag24
Otto giornate di campionato, poche in confronto a quanto manca da qui alla fine, abbastanza per tracciare un primo bilancio. L’ultima settimana, prima della sosta, è servita alla Lazio di mister Sarri per scacciare, forse definitivamente, la crisi. Crisi in cui si trova invece il Napoli, con il presidente De Laurentiis pronto a valutare altri profili, in caso di esonero di Garcia. Chi ha già cambiato, è la Salernitana che nella giornata di ieri ha deciso di salutare Paulo Sousa, dando il benvenuto a Inzaghi. E poi c’è la Juventus, alle prese con il caso Fagioli e con una stagione nella quale dovrà provare a lottare per lo scudetto, non avendo le Coppe. Di tutto questo, e molto altro, abbiamo parlato con il direttore sportivo ed ex calciatore, Pasquale Foggia, in esclusiva a Tag24.
Nell’ultima settimana la Lazio ha dato buoni segnali, cosa ti aspetti ora?
“Mi aspetto un percorso di crescita perché la Lazio ha fatto un mercato importantissimo e la società ha messo a disposizione di Sarri una squadra molto forte. Questa rosa può dire la sua in tutte le competizioni e in più c’è un valore aggiunto, che è Immobile. Il problema è che Ciro ci ha abituato troppo bene in questi anni perché ha sempre fatto tantissimi gol. Ora pensare che ne può fare 15 a campionato non va bene, e invece a trovarli bomber che ti garantiscono ogni anno una continuità simile. È chiaro che per lui è un momento complicato, non sta bene, ma tornerà presto e inoltre lui resta il simbolo della Lazio”.
Che stagione può fare questa squadra?
“Deve assolutamente ambire alle prime quattro posizioni perché ha una rosa importante e si è rinforzata ulteriormente con acquisti di livello. L’obiettivo minimo deve essere quello di entrare in Champions League e confermarsi, la squadra è all’altezza della situazione”.
Felipe Anderson e Zaccagni sono alle prese con questioni contrattuali, possono influire sul rendimento?
“Non penso che pesino le questioni contrattuali sulle prestazioni dei giocatori. Felipe e Zaccagni sono calciatori importanti che ambiscono al massimo e non credo che si facciano influenzare. Conoscendo Lotito, tra l’altro, sono convinto che se ha dato la sua parola non si tirerà indietro. Ha i suoi tempi, ma quando pensa di rinnovare lo fa serenamente”.
Inzaghi alla Salernitana
Iervolino ha scelto Inzaghi, allenatore che tu conosci bene. Che ne pensi?
“Secondo me è l’uomo perfetto per la Salernitana. L’ambiente è ovviamente triste in questo momento per quello che sta vivendo e lui è un maestro perché sa creare entusiasmo e porterà tutti dalla sua parte. È l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto”.
Per la salvezza servirà il vecchio Dia?
“Fondamentale recuperare a pieno Dia. È arrivato alla Salernitana dopo un trascorso importante, non solo di Liga ma anche di Champions. Il mercato ha dato le sue risposte, lui piaceva a parecchi club, ma ora deve pensare solo a giocare con i granata perché può davvero fare la differenza”.
Crisi Napoli, possibile esonero per Garcia
È caos in casa Napoli. Che succederà con Garcia?
“Intanto mi aspetto un Napoli diverso da quello che abbiamo visto fino a questo momento. È evidente che per ora è molto al di sotto delle proprie possibilità ed è anche vero che bisogna mettere in preventivo che, dopo la vittoria di uno scudetto, che è una cosa bellissima, c’è anche un po’ di appagamento. In più non hanno perso solo Spalletti, che era fondamentale, ma anche un giocatore con Kim che lì dietro era una colonna difensiva e un punto di riferimento per l’intera squadra. Oggi Garcia si trova con una coppia come Ostigard e Natan che ha uno spessore completamente diverso. In più rispetto allo scorso anno c’è già stato qualche infortunio. Il tecnico ha sicuramente commesso qualche errore, ma dare solo la colpa a lui mi sembra eccessivo sinceramente”.
Quindi per ora Garcia resta?
“Se De Laurentiis trova un sostituto all’altezza della rosa che ha, secondo me, deciderà di cambiare. Si fa tanto il nome di Conte, ma ce lo ricordiamo che gioca 3-5-2? Il Napoli avrebbe un problema serio sugli esterni, sarebbe limitato con i centrali difensivi, anche se Ostigard e Rrahmani hanno già giocato in una difesa a tre, ma numericamente mancherebbe qualcosa. E poi bruceresti i 3 o 4 esterni, su cui il Napoli ha già investito tanto e servirebbe una seconda punta davanti. Non è semplicissimo insomma. Questo è quello che perdi e poi devi mettere in conto anche cosa chiederebbe Conte”.
Capitolo Juventus
Intanto anche in casa Juventus c’è confusione per il caso Fagioli. Che stagione sarà per i bianconeri?
“Questa è una squadra difficile da gestire, e molto è cambiato anche dal punto di vista societario. La Juventus ha vinto tanto perché c’era una dirigenza di un certo tipo, un club compatto, che non lasciava sfuggire nulla e non lasciava niente al caso. Ora è cambiato tutto, e questo è il primo problema. In più c’è da dire che questa non è la rosa più forte del campionato, quindi è vero che non ha le Coppe, ma si trova comunque costretta a rincorrere chi sta più avanti. La squadra più forte è l’Inter”.