La soluzione allo sblocco dei crediti d’imposta del superbonus e degli altri bonus edilizi passa per la cessione alle regioni. Dopo la legge 20 di agosto scorso, adottata dalla Regione Basilicata, negli ultimi giorni la Regione Lazio ha approvato una proposta di legge che prevede due misure. La prima consente alle società regionali di  comprare i bonus laddove risultino bloccati, potendo poi compensarli con le tasse e imposte. La seconda possibilità riguarda la l’accesso all’acquisto da parte dei fornitori della Regione. 

Il modello è nato con la legge della Regione Basilicata che consente, alle società partecipate e di diritto privato, di poter acquistare i bonus edilizi, sbloccato i crediti fermi ormai da tempo. 

Sulla legge della Regione Basilicata, il ministero dell’Economia e delle Finanze non ha sollevato motivi di incostituzionalità rispetto al decreto legge numero 11 del 2023 che, di fatto, ha bloccato la possibilità di cedere il credito d’imposta scaturito dagli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione, o dall’eventuale applicazione dello sconto in fattura

Crediti superbonus bonus sblocco, come vendere alla Regione Lazio? 

Lo sblocco dei crediti del superbonus e degli altri bonus edilizi passerà dalle Regioni mediante la cessione. È questa la prospettiva alla quale vanno incontro i committenti che abbiano svolto dei lavori sui propri immobili e che adesso non sanno a chi cedere i propri crediti d’imposta.

Il modello che verrà seguito sarà, con tutta probabilità, quello della Regione Basilicata che già durante l’estate ha adottato la legge 20/2023 con la quale si consente alle società partecipate (tra le quali quella di gestione dell’acquedotto lucano e quella delle case popolari), di comprare bonus edilizi e di poterli poi compensare con tasse e imposte mediante il modello F24

Crediti superbonus bonus sblocco, il modello Basilicata per la compensazione in F24

Si sono mosse varie regioni sulla stessa direttrice tracciata dalla Basilicata. Tra queste la Regione Lazio che ha adottato nei giorni scorsi una proposta di legge che prevede la possibilità di coinvolgere le società partecipate ma anche i propri fornitori. I numeri della regione sono elevati: tra i bonus bloccati si stimano tra i quattro e i sei miliardi di euro di crediti rimasti bloccati.

Tra le società che potrebbero essere interessate a comprare i crediti per poi compensarli potrebbe rientrare Cotral. La società di trasporto extra urbano potrebbe smobilitare fino a un decimo del totale dei crediti bloccati in regione. 

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Il decreto 11 del 2023, non solo ha posto fine alla possibilità di cessione dei crediti d’imposta del superbonus e degli altri bonus edilizi o di applicazione dello sconto in fattura, ma aveva fissato anche il divieto per la Pubblica amministrazione di poter acquisire i bonus edilizi sulla base dei modelli che si stavano diffondendo, tra gli enti locali, a inizio del 2023. Infatti, la Provincia di Treviso per prima e alcune Regioni, tra le quali la Sardegna e la stessa Basilicata, avevano adottato leggi e convenzioni (o stavano per farlo) con le quali si procedeva con l’acquisto dei crediti d’imposta. 

La Regione Basilicata per prima ha stabilito un nuovo modello per tutte le altre regioni. Coinvolgendo le società partecipate fuori dal perimetro della Pubblica amministrazione, ha tracciato l’esempio sul quale replicare le leggi delle altre regioni, tra le quali la Sicilia, la cui Assemblea regionale sta lavorando a una proposta di legge.

Lo stesso sta avvenendo anche in Puglia, in Campania e in Calabria. Via via arriveranno anche le proposte dell’Umbria, del Veneto e della Lombardia. In tutto, secondo le stime relative al solo superbonus e risalenti alla scorsa primavera, sarebbero circa 30 i miliardi di euro di crediti rimasti bloccati.