Paura nella residenza papale di Castel Gandolfo: al secondo piano del Palazzo Apostolico residenza estiva del Papa pochi giorni fa è divampato un incendio e le fiamme hanno aggredito preziosi mobili e opere d’arte di valore, prima di essere domate
Castel Gandolfo, incendio nel Palazzo Pontificio: le fiamme divorano stanze e opere d’arte
Cause tutte da accertare, danni ancora da quantificare, ma un effetto certo: tanta paura. E’ questo il risultato di un incendio scoppiato qualche giorno fa a Castel Gandolfo, all’interno del Palazzo Pontificio e, in particolare, al piano nobile dove le fiamme sono divampate e hanno arso per diverso tempo prima che si riuscisse definitivamente a domarlo. Un tempo, secondo quanto riporta il Messaggero, sufficiente per lasciare un colpo d’occhio sconfortante, e la sensazione che parte del patrimonio danneggiato sia andato effettivamente perduto o difficilmente recuperabile.
Le prime frammentarie notizie sono povere di dettagli. La reale entità dell’incendio è quindi ancora sconosciuta, ma secondo quanto riporta il quotidiano le fiamme sarebbero divampate al secondo piano del Palazzo Apostolico, lo stesso piano dove per anni ha vissuto i suoi ultimi anni segnati dalla malattia, fino alla morte, Papa Benedetto XVI assistito dal suo segretario Padre George. Ma qui trascorsero lunghi periodi anche Papa Paolo VI e Papa Wojtyla e il Palazzo di Castel Gandolfo è considerato una sorta di residenza estiva dei papi che per sfuggire dalla calura di Roma nel mese più caldo si ritirano tradizionalmente in questo Palazzo ai Castelli Romani per almeno una manciata di giorni l’anno.
Un luogo in cui bellezza, arte, natura, spiritualità e potere, sono tutti ben presenti e regalano a questo borgo affacciato sul lago di Albano un fascino tutto particolare.
Il Palazzo Papale di Castel Gandolfo essendo residenza del pontefice è ovviamente caratterizzato anche da grande sfarzo decorativo, ed è un museo visitabile che contiene al suo interno capolavori di valore inestimabile.
Castel Gandolfo, cosa sappiamo dell’incendio divampato nel Palazzo del Papa
Come detto, finora i dettagli relativi all’incendio scoppiato nella residenza papale di Castel Gandolfo sono veramente scarsi. Si sa che le fiamme sono divampate in giornata al secondo piano del Palazzo Pontificio, sulla causa, secondo quanto risposto dal portavoce della Sala Stampa Vaticana Matteo Bruni, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella che indica, come causa dell’incendio, un corto circuito del sistema di condizionamento. Pare si possa invece già escludere una matrice dolosa.
Si sta comunque lavorando per indagare più a fondo su quale evento o incidente abbia dato l’avvio alle fiamme che, in pochi istanti si sono allargate negli ambienti del secondo piano del palazzo. Il personale della residenza vaticana si è ovviamente immediatamente attivato per spegnere il fuoco e chiamare soccorsi.
Nel tempo necessario a domare l’incendio però, le fiamme hanno potuto aggredire opere d’arte e mobili preziosi, oggetti di valore e preziosi reperti storici.
Secondo le voci raccolte dal quotidiano, che da la notizia coperta per giorni dal Vaticano, la sala in cui il fuoco è divampato, sarebbe stata ritrovata in condizioni preoccupanti con il soffitto annerito dal fumo, la cenere che ricopriva l’ambiente, alcune opere d’arte sarebbero state gravemente danneggiate e la preziosa tappezzeria d’epoca completamente divorata dalle fiamme. Ciò che rassicura in queste prime notizie, è che riportano solo di eventuali danni alle cose, per quanto preziosissime, mentre nessun danno si è registrato alla salute di chi, al momento dell’incendio, si trovava all’interno del palazzo.
Gli appartamenti del Papa e i molti tesori custoditi nel Palazzo Vaticano sul lago di Albano
Gli appartamenti del Papa a Castel Gandolfo, da qualche anno sono accessibili ai visitatori. In molti dunque hanno potuto visitare il palazzo apostolico e scoprire le tante opere d’arte custodite nella residenza estiva dei papi.
Arazzi, tappezzeria damascata, marmi policromi, affreschi di epoca anche medievale, e mobilio prezioso decorano le ricche stanze del palazzo apostolico, che custodiscono opere come la “Deposizione dalla Croce” e una Madonna settecentesca di Domenico Corvi, quadri di Bartolomé Esteban Murillo e Guido Reni, ma anche documenti di fondamentale importanza come la copia della bolla del concordato di Fontainbleau del 1801.