Come riconoscere l’autismo nei bambini e a chi rivolgersi per una diagnosi completa. È bene osservare tutti i fattori determinanti e imparare a definirli al meglio.

Come riconoscere l’autismo nei bambini?

Come riconoscere l’autismo nei bambini se sono ancora piccoli e non sempre i fattori sono decifrabili? Riconoscere l’autismo nei bambini è fondamentale per garantire un intervento precoce e migliorare le prospettive di sviluppo.

Ritardo nella linguaggio

I bambini con autismo potrebbero iniziare a parlare più tardi rispetto ai loro coetanei o avere difficoltà a sviluppare il linguaggio.

Difficoltà nella comunicazione non verbale

Questi bambini possono avere problemi nell’uso dei gesti, nell’evitare il contatto visivo o nell’esprimere emozioni attraverso espressioni facciali.

Interazione sociale ridotta

Spesso, i bambini con autismo hanno difficoltà a stabilire legami sociali, a rispondere alle emozioni degli altri o a sviluppare amicizie.

Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi

Possono sviluppare interessi intensi e limitati su argomenti specifici, così come comportamenti ripetitivi come il dondolio o la ripetizione di parole o frasi.

Sensibilità sensoriale

Alcuni sono ipersensibili o iposensibili a stimoli sensoriali come suoni, luci o texture.

A chi rivolgersi?

Una volta riconosciuti i segni precoci, è fondamentale consultare un professionista specializzato. Il primo passo è il pediatra, che può indirizzare la famiglia a specialisti dell’autismo. Ecco chi può essere coinvolto nel processo:

  • Il pediatra sarà in grado di valutare i sintomi iniziali e guidare la famiglia nel processo di diagnosi;
  • Neuropsichiatra infantile: questi specialisti sono esperti nella diagnosi e nella gestione dei disturbi neurologici nei bambini, compreso l’autismo;
  • Un psicologo può condurre valutazioni comportamentali e psicologiche per confermare la diagnosi di autismo;
  • Terapisti del linguaggio, terapisti occupazionali e terapisti comportamentali possono essere coinvolti nella gestione dell’autismo nei bambini;
  • Le organizzazioni locali e i gruppi di sostegno possono offrire risorse e supporto emotivo alle famiglie che affrontano l’autismo.

Come viene definito l’autismo

L’autismo, noto anche come disturbo dello spettro autistico (ASD), è una condizione neurologica complessa che influisce sul comportamento, sulla comunicazione e sulle interazioni sociali di un individuo. I bambini con autismo oggi sono tanti e possono presentare una vasta gamma di sintomi e gradi di gravità, il che li colloca all’interno di uno “spettro.” Questi sintomi possono manifestarsi fin dalla prima infanzia e spesso si osservano difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, nell’interazione sociale, nella flessibilità comportamentale e nell’interesse ristretto.

Quali sono i fattori determinanti: come riconoscere l’autismo nei bambini

La causa esatta dell’autismo non è ancora completamente compresa, ma è probabile che coinvolga una combinazione di fattori genetici e ambientali. Alcuni fattori di rischio noti includono una storia familiare di autismo, geni specifici, esposizione a agenti ambientali durante la gravidanza e prematurità. Tuttavia, è importante notare che l’autismo può verificarsi in famiglie senza una storia di autismo e viceversa.

La diagnosi dell’autismo si basa principalmente sull’osservazione dei sintomi e sul completamento di valutazioni comportamentali. Non esiste un test biologico o di laboratorio specifico per l’autismo. Una diagnosi accurata richiede l’osservazione di comportamenti sociali, comunicativi e ripetitivi.

Affrontare l’autismo nel modo migliore

Dopo una diagnosi è essenziale adottare un approccio olistico per gestire la condizione e migliorare la qualità della vita del bambino. Ecco alcune strategie importanti:

  • Gli interventi precoci, come la terapia comportamentale intensiva, possono avere un impatto significativo sullo sviluppo del bambino autistico;
  • L’educazione personalizzata è fondamentale. Molti bambini con autismo traggono beneficio dalla partecipazione a programmi educativi specializzati o a scuole inclusive.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di aiutare il bambino a diventare il più indipendente possibile, considerando le sue abilità e sfide. È fondamentale stabilire una comunicazione aperta con i professionisti che seguono il bambino e con gli insegnanti, lavorando in collaborazione per il suo benessere. Inclusione, fare gruppo, così come interagire e introdurre anche la lettura ad alta voce per un miglioramento personale. Tutto questo, come anticipato, per il suo benessere.