Cos’è l’emicrania senza aura e quali sono i suoi sintomi? È una tipologia di mal di testa in cui il dolore si manifesta pulsando e arriva a peggiorare con gli sforzi fisici.

Le emicranie infatti sono di diversi tipi e si caratterizzano anche per la regione cerebrale colpita. Vediamo allora come riconoscere l’emicrania senza aura e in cosa differisce dagli altri mal di testa.

Cos’è l’emicrania senza aura: le principali caratteristiche

L’emicrania senza aura si classifica come la seconda tipologia più frequente di cefalea primaria, battuta solo dal mal di testa causato dalla tensione. Spesso si manifesta al risveglio ed è caratterizzata da un improvviso dolore pulsante in una sola porzione della testa. Lo sviluppo della patologia può portare anche a notevoli peggioramenti fino a diventare un disturbo cronico.

L’emicrania senza aura colpisce fin dall’infanzia anche se spesso coinvolge soprattutto dalla pubertà. La patologia può insorgere generalmente fino ai 50 anni e si rivelano maggiormente predisposti gli individui apprensivi e soggetti a forte stress o stati di profonda ansia. La ricerca ha poi evidenziato che squilibri ormonali possono influenzare lo sviluppo della malattia e ciò si correla specialmente al fatto che statisticamente le donne soffrono di questa tipologia di emicrania più degli uomini. Il rapporto infatti tra i sessi è di 3 a 1.

Gli attacchi di emicrania senza aura arrivano sin dal risveglio e possono durare anche ore o mantenersi per giorni. Nella maggior parte dei casi gli episodi dolorosi possono oscillare da 1 a 4 nell’arco di un mese.

L’emicrania senza aura si differenzia profondamente dall’emicrania con aura. In quest’ultima patologia, che colpisce con meno frequenza, il dolore pur sempre di tipo impulsivo è preceduto da allucinazioni visive, come flash, scotomi scintillanti, deformazioni degli oggetti e oscuramento parziale del campo visivo.

Sintomi e cause

La sintomatologia che caratterizza l’emicrania senza aura è abbastanza simile ad ogni caso di cefalea. Troviamo infatti:

  • Dolore pulsante con intensità media o anche severa ed esteso solo ad una porzione della testa
  • Sensazione di nausea o vomito
  • Impedimento a svolgere anche le più banali attività quotidiana
  • Difficoltà a mantenere la concentrazione
  • Fotofobia (particolare sensibilità alla luce)
  • Osmofobia (fastidio nei confronti degli odori)
  • Fonofobia (insofferenza ai rumori)
  • Dolore in aumento in correlazione al movimento e a sforzi fisici.

Gli episodi di emicrania possono essere preceduti da alcuni segnali prodromici, come pallore, stanchezza, sonnolenza, irascibilità e irritabilità.

Difficile ancora oggi riconoscere con certezza cosa causi questo tipo di emicrania. Sebbene non ci siano sufficienti prove, la ricerca scientifica ritiene che la patologia sia scatenata dall’ipersensibilità delle cellule nervose del soggetto.

Si genererebbero così degli spasmi ai vasi encefalici seguiti da una prolungata vasodilatazione. Gli eventi scatenanti questa condizione possono essere individuati in attività particolarmente stressanti, ovulazione e ciclo mestruale, errato riposo, eccesso o difetto di sonno, alimentazione troppo abbondante o digiuno prolungato, abuso di alcool, variazioni di stile di vita o ambientali.

La diagnosi avviene semplicemente monitorando il paziente sull’evoluzione e la frequenza dei sintomi. In alcuni casi un esame neurologico serve ad escludere l’insorgere di emicrania secondaria, ovvero provocata da traumi fisici al collo o alla schiena oppure a infezioni o patologie cardiovascolari.

Trattamento terapeutico

Ad oggi non esiste una terapia che curi l’emicrania senza aura. Si può pertanto agire nell’alleviare i sintomi e il dolore indotto dalla patologia. È infatti consigliabile ridurre le fonti da stress per allentare la tensione celebrale, seguire un periodo di riposo assoluto in ambiente completamente buio e silenzioso.

Laddove il mal di testa segua una scorretta alimentazione si deve valutare di cambiare dieta in modo da ridurre gli attacchi.

Nel caso invece l’emicrania sia frutto di variazioni ormonali in fase pre-mestruale, in menopausa o in stato di gravidanza, è possibile diminuire il malessere assumendo integratori a base di magnesio unendo lo stile di vita sano al regolare esercizio fisico e una corretta qualità del riposo. In ogni caso è bene ridurre l’assunzione di caffeina e alcolici.

Negli episodi più dolorosi o con una maggiore frequenza degli attacchi, il trattamento può servirsi di farmaci antidolorifici e antinfiammatori.