Ecco come fare per donare il sangue in Italia: vediamo quali sono i requisiti necessari (dunque i criteri di idoneità da rispettare), in quali strutture bisogna recarsi e anche quali sono i soggetti che possono farlo e quali no. Scopriamo inoltre come avviene, dal punto di vista pratico, la donazione e se l’operazione è dolorosa.

Come donare il sangue: i requisiti da rispettare

Anche alla luce del recente appello lanciato da Fedez appena uscito dall’ospedale dopo giorni di ricovero, in molti si domandano come donare il sangue. Ebbene, siete nel posto giusto. In primo luogo vi diciamo che, in Italia, la donazione è totalmente gratuita, non richiede né un pagamento né, dall’altra parte, una retribuzione.

Si tratta di una procedura davvero molto utile perché il sangue donato viene utilizzato, dopo essere stato ripulito e dopo essere stato soggetto ad una serie di specifiche procedure, sui pazienti in ospedale compatibili che ne hanno bisogno. Si tratta di un’azione che tutti noi possiamo fare per gli altri e per noi stessi.

Prima però è necessario essere a conoscenza di quelli che sono i requisiti obbligatori da rispettare. Ve li elenchiamo.

  • Avere un peso corporeo di più di 50 kg
  • Avere un’età compresa tra i 18 anni e i 60
  • Chi ha più di 60 anni può presentare richiesta e ricevere l’idoneità a discrezione del medico responsabile che si occupa della selezione, previa valutazione dello stato di salute. In caso di parere positivo dal dottore, si può donare fino ai 70 anni di età
  • Bisogna condurre uno stile di vita sano ed essere in buone condizioni di salute
  • È obbligatoria l’iscrizione al servizio sanitario nazionale
  • È obbligatorio essere in possesso di regolari documentazione che accertano il proprio buono stato di salute
  • Per i cittadini di nazionalità extracomunitaria è prevista la compilazione di un questionario per verificare il possesso dei requisiti necessari e vincolanti per diventare dei donatori

Dove donare il sangue in Italia

Da Nord a Sud del nostro Paese si trovano ben 278 strutture che offrono servizi di trasfusione di sangue. Queste si occupano anche e soprattutto delle attività di prelievo. Dunque se volete diventare dei donatori potete recarvi in questi centri specializzati. Ma non è finita qui.

In Italia ci sono anche tanti punti di raccolta ospedalieri. E ancora esistono circa 1.300 unità di raccolta allestite da associazioni di volontari. Le principali sono quelle della Croce rossa italiana, di Fidas, di Fratres, di Avis (qui la nostra intervista al presidente Briola) e molti altri ancora. Vi potete rivolgere anche a queste strutture.

È sempre utile, prima di recarsi fisicamente sul luogo in cui avviene il prelievo di sangue per poi donarlo alle persone che ne hanno bisogno, contattare la struttura e prenotare l’attività. In questo modo si evitano lunghe attese e lunghe file e si facilita il lavoro del personale impiegato nel percorso.

Chi può donarlo e chi no: la procedura

Per donare il sangue è necessario presentarsi con un documento d’identità valido. Una volta giunti nel punto di raccolta o nel centro trasfusionale vi verrà dato un questionario che dovrete compilare. Tale questionario verrà poi analizzato da un medico selezionatore esperto nel settore.

In seguito ci sarà una visita di controllo da parte dello stesso dottore, il quale darà il via libera alla donazione. Se, per diversi motivi, non vengono rispettati i requisiti richiesti, il medico sarà obbligato ad escludervi o a sospendere temporaneamente la pratica.

Ai soggetti che vengono esclusi dalla donazione di sangue vengono fornite tutte le spiegazioni approfondite che hanno portato all’esclusione o al rinvio della donazione stessa. I motivi, lo ripetiamo, possono essere davvero svariati e non si tratta necessariamente di qualcosa di grave o preoccupante (come una lieve anemia o un recente viaggio in Paesi definiti a rischio per possibili malattie del sangue).

Dopo la visita invece i donatori che hanno ricevuto l’ok dal medico vengono sottoposti ad un prelievo di campioni di sangue per effettuare alcuni test. Se le analisi danno risultati positivi, ecco che inizia la vera e propria donazione di sangue. Quest’ultimo poi viene ulteriormente analizzato e sottoposto a diverse procedure. In questo modo viene ripulito e diventa perfetto per essere utilizzato nelle trasfusioni.

Donare il sangue fa male?

No. Si sente solo un leggero pizzico quando viene inserito l’ago nel braccio. La donazione di sangue non comporta alcun rischio per la vostra salute. Anzi, al contrario, donare significa aiutare gli altri e compiere un gesto altruistico.