L’Inps mette a disposizione diverse forme di sostegno al reddito per i lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro: una di questa è la disoccupazione agricola.

Si tratta di un’indennità per i lavoratori che operano nel settore agricolo, che viene erogata dall’Inps, nel rispetto di particolari condizioni e requisiti.
Spieghiamo quando arriva, i requisiti, l’importo e le tempistiche di presentazione della domanda.

Cos’è e a chi spetta la disoccupazione agricola

In favore dei lavoratori del settore agricolo che si trovano senza occupazione, l’Inps eroga una particolare indennità economica: la disoccupazione agricola. Si tratta di una indennità di disoccupazione, molto simile alla Naspi e alla Dis-Coll, che viene corrisposta ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro in ambito agricolo.

Ci può accedervi? La disoccupazione agricola spetta ai lavoratori e ai soggetti equiparati, in base all’appartenenza a specifiche categorie e in possesso di determinati requisiti. Possono accedere alla misura i lavoratori del settore agricolo 2023 e, in particolar modo:

  • Gli operai agricoli iscritti agli elenchi dei lavoratori agricoli dipendenti e con contratto a tempo determinato;
  • Gli operai agricoli con contratto a tempo indeterminato;
  • I piccoli coloni;
  • I compartecipanti familiari;
  • I piccoli coltivatori diretti con iscrizione agli elenchi nominativi che integrano fino a 51 giornate tramite versamenti volontari.

Come funziona, requisiti e importo

Per poter richiedere la disoccupazione agricola, è necessario il rispetto di alcune condizioni e requisiti imprescindibili. Il primo e fondamentale requisito è l’iscrizione agli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, per l’anno di riferimento della domanda. In alternativa, è necessario che i beneficiari sia stati assunti con contratto a tempo indeterminato solo per una parte dell’anno.

È necessario, inoltre, il possesso di due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria. Infine, i richiedenti devono aver maturato almeno 102 giornate contributive versate, tra l’anno a cui si riferisce il sostegno e l’anno precedente.

Solo in alcuni specifici casi, possono ricevere la disoccupazione agricola anche se è avvento il licenziamento volontario, per esempio, nei casi di situazioni riferite ad una giusta causa.

L’importo della disoccupazione agricola viene corrisposto dall’Inps. Per l’anno 2023, la cifra massima è pari a 1.222,51 euro. Naturalmente, l’importo è variabile in base ad alcuni fattori come il numero di giornate effettivamente lavorate. L’entità del sostegno viene così determinato:

  • 40% della retribuzione per gli operai a tempo determinato;
  • 30% della retribuzione per gli operai a tempo indeterminato.

Nel conteggio si deve anche scalare il 9% come contributo di solidarietà, per un massimo di 150 giorni. L’Istituto di previdenza provvede a pagare la somma direttamente al disoccupato.

Come chiederla e quando arriva

Spieghiamo, infine, quali sono le modalità di presentazione della domanda. È fondamentale rispettare una precisa finestra temporale che va dal 1° gennaio al 31 marzo dell’anno successivo a quello a cui si riferisce l’indennità.

La domanda deve essere presentata telematicamente, utilizzando i canali ufficiali dell’Istituto:

  • Contact center;
  • Portale online.

Nel secondo caso, deve essere effettuato l’accesso utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. In alternativa, è possibile rivolgersi anche ad un patronato.

Come viene erogata l’indennità? L’Inps, verificato il possesso dei requisiti, eroga l’indennità di disoccupazione agricola in base alla modalità scelta dal richiedente:

  • Accredito sul libretto postale;
  • Accredito sul contro postale o bancario;
  • Tramite bonifico;
  • Accredito su una prepagata dotata di Iban;
  • Pagamento in contanti, ma solo entro le soglie stabilite dalla legge.

Quando viene pagata la disoccupazione agricola? I pagamenti, solitamente, avvengono tra i mesi di giugno e luglio. Ovviamente, non tutti i cittadini ricevono l’accredito lo stesso giorno, ma in giorni diversi, in base alla data di presentazione delle domande.

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