Ha detto “sì” al divorzio dalla moglie Raffaela Borghi, Adamo Guerra, l’uomo di Imola ritrovato in Grecia 10 anni dopo aver finto il suicidio. Per l’occasione il 57enne è tornato in Italia, dove tra pochi mesi dovrà anche affrontare un processo per violazione degli obblighi familiari, avendo abbandonato le figlie ancora minorenni, privandole delle cure che avrebbe dovuto assicurargli in quanto genitore.

Adamo Guerra tornato in Italia per il divorzio dalla moglie: era stato ritrovato in Grecia 10 anni dopo essere scomparso

Della storia di Adamo Guerra si parla ormai da settimane: l’uomo, 57 anni, è stato ritrovato a Patrasso, in Grecia, 10 anni dopo essere scomparso. Nel 2013, dopo aver finto il suicidio – lasciando ai familiari una lettera in cui scriveva di volersi togliere la vita – aveva fatto perdere le sue tracce, abbandonando l’auto vicino al porto di Lugo.

Si era pensato che potesse essersi buttato in acqua. In realtà, stando a quanto ricostruito da poco, avrebbe preso un traghetto e si sarebbe recato all’estero, dove la trasmissione “Chi l’ha visto?” alla fine è riuscito a scovarlo. Sembra che si fosse iscritto all’Aire, l’elenco degli italiani residenti all’estero.

Ma indizi sulla sua nuova vita circolavano già da un po’, in Italia: nel 2016 la moglie, Raffaela Borghi, aveva ricevuto una segnalazione proprio dalla Grecia. Segnalazione confermata nel corso del 2022 quando, una volta avviate le pratiche per il divorzio, l’avvocato della donna era riuscito a rintracciare il marito scomparso, facendole sapere dove si trovasse.

Dopo aver telefonato a lei e alle due figlie per chiedere “scusa”, l’uomo si sarebbe ora presentato davanti ai giudici del Tribunale di Ravenna per dire “sì” alla separazione. A gennaio prenderà il via anche il processo penale a suo carico.

Il processo penale per violazione degli obblighi familiari

Avendo finto il suicidio Guerra avrebbe potuto essere processato e condannato per simulazione (nel suo caso la morte) e procurato allarme, reati però caduti in prescrizione. Da gennaio finirà comunque a processo, per violazione degli obblighi familiari: avendo abbandonato la moglie e le due figlie quando erano ancora minorenni – e bisognose della sua assistenza -, con ogni probabilità dovrà risarcirle.

Le tre donne si costituiranno, infatti, parte civile. Qualche giorno fa avevano reso noto il contenuto di una telefonata fatta dall’uomo alla famiglia, spiegando di aver avuto l’impressione che fossero solo parole di circostanza e che il 57enne non fosse davvero pentito di ciò che aveva fatto. Oggi in aula, davanti alla moglie in lacrime, il 57enne avrebbe ribadito di aver sbagliato.

La storia dell’uomo che ha finto di essere morto presentandosi al suo funerale

Poco prima che si tornasse a parlare di Guerra, in Belgio era salita alla ribalta delle cronache la storia di un uomo di 45 anni che, dopo aver finto la propria morte, con la complicità della moglie e della figlia (che gli aveva dedicato un lungo post sui social), si era presentato al suo funerale. Uno scherzo decisamente di cattivo gusto, orchestrato per assistere alla reazione dei propri amici e parenti.

Al suo ingresso in chiesa alcuni avevano reagito con commozione, correndo da lui ad abbracciarlo; altri invece l’avevano presa male, arrabbiandosi e chiedendogli spiegazioni. David Baerten, questo il suo nome, aveva detto loro di aver pensato di riunire la famiglia per dare a tutti i suoi componenti una lezione: spingerli ad andare a trovare i propri parenti da vivi. Una lezione che però non tutti aveva apprezzato: inutilmente si erano preoccupati per il loro caro, percorrendo anche diversi chilometri per dirgli addio, quando invece lui si era solo preso gioco di loro.