Una lunga militanza in serie A per l’abruzzese Federica Di Criscio con le maglie di Verona, Roma, Brescia, Napoli e Pink Bari. Prima di rimettersi in discussione e ricominciare dalla cadetteria per un avventura che la vuole protagonista con la Ternana Women ha avuto anche un’esperienza all’estero in Norvegia con l’Avaldsnes.
Ha cominciato da piccolina nella Spal Lanciano, storica società dilettantistica di calcio del suo paese d’origine. Successivamente dopo una parentesi a Roseto ha trovato lo slancio con la maglia del Cervia in A2 (la serie B di oggi) verso una carriera che gli ha permesso di vincere uno scudetto con il Verona nella stagione 2014/2015 e una supercoppa italiana con il Brescia nel 2017. La giocatrice che ricopre il ruolo di difensore ha vestito per 25 volte anche la maglia della nazionale italiana.
Federica Di Criscio della Ternana women a Tag 24
Federica di Criscio ci ha concesso un pò del suo tempo per raccontarci il suo primo approccio al mondo del calcio ma anche toccando l’aspetto culturale che ruota attorno al calcio femminile.
Ci ha parlato di quello che vorrebbe fare “da grande” e della sua Ternana, che ha avuto un inizio strabiliante di campionato mettendosi lì davanti a tutte con la forza del bel gioco e della grande intraprendenza di cui è dotata grazie alle giocatrice che ne compongono la rosa.
Il primo approccio al calcio di Federica di Criscio
D: Federica, cosa ti ha avvicinato al calcio, cos’è che ti ha convinto in particolar modo a praticarlo?
R: “Mi sono avvicinata al calcio prestissimo, prima di praticarlo in una vera e propria squadra mia madre racconta che fin da quando ho iniziato a camminare prendevo tutto a calci.
Ho sempre giocato nel giardino di casa, per strada o al campetto del paese dove sono
cresciuta, fino a quando mio zio che allenava nella società della Spal Lanciano mi portò ad
un allenamento e da li non ho più smesso.
Avevo circa 4 anni e poco più. Credo sia stato un amore reciproco, io non mi muovevo da casa se non portavo con me il pallone”.
Cosa manca ancora al calcio femminile
D: Pensi che nel calcio femminile si possa fare di più di quanto sia stato fatto fino ad oggi a livello culturale?
R: “A livello culturale credo ci sia tantissimo da lavorare, ma dobbiamo sempre tener conto da dove siamo partiti e sicuramente passi in avanti sono stati fatti”.
Cosa farà da grande
D: Dopo il calcio giocato assumeresti un ruolo di un certo rilievo per cercare di dare una sterzata alle cose che magari non ti vanno a genio e che siano da ostacolo alla crescita del movimento calcistico femminile?
R: “Non so bene cosa farò dopo la carriera calcistica, sicuramente mi piacerebbe rimanere
nell’ambito e dare il mio contributo e la mia esperienza per la crescita del movimento, ma
vedremo come si evolveranno le cose. Di sicuro mi piacerebbe che le società si avvalessero
di più di ex giocatrici”.
La carriera: un percorso di sacrifici e non sempre fortunato
D: Oggi ti senti soddisfatta del percorso che hai fatto finora, avresti voluto fare, dare di più o va bene così?
R: “Nel mio percorso ci sono stati tantissimi alti e bassi, tantissime soddisfazioni ma anche
tantissime delusioni.
Non sono stata molto fortunata nella mia carriera. La cosa che posso dire, a testa alta, che ho sempre fatto tutto con le mie forze.
Se sono soddisfatta? Diciamo che ho sempre preteso molto da me stessa, ho sempre fatto di questo sport la mia vita facendo tantissime rinunce, a volte se mi guardo indietro credo di poter dire che non sempre i sacrifici sono stata ripagata, non solo sulla parte calcistica in sé ma anche sul lato umano. Quello che voglio è tornare in serie A”.
La Ternana women e il suo presidente
D: Dall’alto della tua esperienza calcistica che sensazione hai? Mi spiego, questa Ternana dove può arrivare? Tu invece quanto hai ancora da dare?
R: “La Ternana ha tantissimi margini di miglioramento, credo che quest’anno abbiamo una rosa più competitiva e di maggior esperienza per puntare in alto. La società quest’anno si è
impegnata ancor di più per metterci a disposizioni tutti i mezzi utili per fare un campionato
di vertice.
Abbiamo la fortuna di avere alle spalle un presidente che crede fortemente in noi e nella potenzialità del calcio femminile e noi l’unica cosa che possiamo fare è quella di ripagare l’impegno portando questa società nella massima serie. Possiamo farcela, di sicuro noi ci crediamo”.
L’obiettivo personale
D: Il tuo obiettivo personale?
R: “Un po’ di tempo fa ti avrei detto che era anche quello di riprendermi la maglia azzurra e non voglio aggiungere altro a riguardo, ora ti dico che l’obiettivo è quello di fare bene qui con la Ternana e di tornare in serie A”.