Le pensioni a novembre 2023 molto probabilmente registreranno aumenti legati al conguaglio del 2024 che il governo avrebbe deciso di anticipare. Andiamo ad approfondire la questione.
Pensioni novembre 2023, aumenti
Ogni mese, oltre 17 milioni di pensionati in Italia attendono con ansia il pagamento delle loro pensioni. Attualmente, molti stanno affrontando una fase difficile dal punto di vista economico, principalmente a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi, e queste sfide stanno avendo un impatto significativo sulle vite dei cittadini italiani.
Nel 2023, le pensioni, comprese quelle di importo minimo, sono state oggetto di rivalutazione, come avviene ogni anno. La percentuale di rivalutazione si è attestata al 7,3%, ma si prevede un ulteriore incremento dello 0,8% per coprire i mesi passati e quelli futuri.
Sebbene questa notizia non sia stata ancora confermata ufficialmente, c’è una buona probabilità che gli arretrati relativi a questa ulteriore rivalutazione possano essere accreditati sui conti correnti dei pensionati italiani nel mese di novembre. Questa possibilità rappresenta una luce di speranza per molti pensionati.
Anche un piccolo aumento mensile potrebbe fare una differenza significativa per molte persone, e nel 2024 è prevista un’ulteriore rivalutazione positiva delle pensioni, che dovrebbe variare tra il 5% e il 6%. Questo sarà fatto per contrastare gli aumenti dei prezzi in vari settori e ambiti, garantendo un miglioramento delle condizioni economiche dei pensionati.
Importo conguaglio anticipato
L’anticipo del conguaglio dovrebbe avvenire già nel corso del mese di novembre, coinvolgendo tutti i pensionati. Come spesso accade, però, la conferma ufficiale di questa misura verrà fornita solo a ridosso del pagamento. Tuttavia, è certo che i pensionati italiani riceveranno presto gli arretrati relativi allo 0,8% per tutto il 2023, che sia a partire da novembre o nei mesi successivi.
Per dare un’idea di cosa significhi questa rivalutazione, prendiamo ad esempio un pensionato che riceve una pensione mensile di 1.500 euro. Grazie all’aumento derivante dalla rivalutazione e al pagamento degli arretrati, tale pensionato potrebbe vedere un incremento di circa 132 euro a partire da novembre.
Ecco una panoramica delle fasce di aumento:
- Per le pensioni al minimo Inps, ossia quelle che ammontano a 525 euro al mese, si prevede un aumento di circa 50 euro.
- Per coloro che ricevono una pensione di 2.500 euro mensili, l’incremento previsto sarà di circa 170 euro lordi, rappresentando la fascia con il vantaggio maggiore.
- Per le pensioni che rientrano nella fascia tra 2.101,53 e 2.626,90 euro al mese, corrispondente al 85% del tasso, l’aumento sarà del 0,68%. Ad esempio, chi percepisce una pensione di 2.500 euro vedrà un incremento di 17 euro al mese.
- Le pensioni comprese tra 2.626,91 e 3.152,28 euro mensili, pari al 53% del tasso, godranno di un aumento dell’0,424%, corrispondente a 12,72 euro mensili in più. Ad esempio, per chi riceve una pensione di 3.000 euro.
- Pensioni tra 3.152,29 e 4.203,04 euro, pari al 47% del tasso, avranno un incremento dell’0,376%. In questo caso, una pensione di 3.500 euro potrebbe aumentare di 13,16 euro al mese.
- Per chi riceve tra 4.203,05 e 5.253,80 euro di pensione, il tasso è del 37%, corrispondente a un aumento dell’0,296%. Ad esempio, una pensione di 5.000 euro vedrà un incremento di 14,80 euro al mese.
- Infine, per le pensioni superiori a 5.253,81 euro, il tasso scende al 32%, pari all’0,256%. Ad esempio, una pensione di 6.000 euro potrebbe aumentare di 15,36 euro al mese.
Date di pagamento
Come di consueto, il pagamento delle pensioni avverrà nel primo giorno bancabile del mese di novembre. Poiché il 1° novembre è una festività, i pensionati che ricevono la pensione tramite bonifico bancario la vedranno accreditata il 2 novembre, che è un giovedì. Per coloro che ritirano ancora la pensione in contanti presso gli uffici postali, il calendario di pagamento seguirà la consueta suddivisione basata sulla lettera iniziale del proprio cognome.