Quali sono i territori occupati da Israele e quando è avvenuta l’occupazione? Ecco un riassunto della questione che ha scatenato il conflitto tra Israele e Palestina, che va avanti ancora oggi.

Territori occupati da Israele

Il 14 maggio del 1948, in seguito alla Proclamazione di Indipendenza dello Stato di Israele, si verificò il primo conflitto armato tra Palestina e Israele, che terminò con la vittoria di quest’ultimo e la fondazione del proprio Stato. Da allora, altri conflitti hanno insanguinato la regione.

I territori occupati da Israele, a partire dal 1967, sono:

  • la Striscia di Gaza
  • la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est

Occupazione israeliana Gaza

L’isolamento sui fronti terrestri, marittimi e aerei, uniti a quattro significativi conflitti, hanno inflitto gravi danni all’ambiente, alle infrastrutture, ai servizi essenziali e alle prospettive di vita nella Striscia di Gaza. Inoltre, la divisione tra l’Autorità Palestinese e le autorità di facto a Gaza ha notevolmente ostacolato gli sforzi per costruire uno Stato palestinese e ha contribuito alla separazione tra la Cisgiordania e Gaza.

Negli ultimi anni, la situazione si è ulteriormente deteriorata a causa della riduzione degli aiuti e delle misure adottate dall’Autorità Palestinese. Il blocco imposto da Israele ha paralizzato l’economia e i servizi di base, tra cui il sistema sanitario e l’istruzione. Queste pressioni cumulative stanno provocando un impatto devastante sull’economia e su quasi tutti i servizi vitali, compresi l’accesso ai farmaci, l’approvvigionamento di cibo e l’istruzione.

Occupazione israeliana Cisgiordania

In Cisgiordania, i Palestinesi vivono sotto un intricato sistema di controllo, il quale comprende sia barriere fisiche, sia ostacoli burocratici. Questo sistema di controllo limita notevolmente il diritto alla libertà di movimento dei Palestinesi, indebolisce le fonti di sostentamento e li costringe a dipendere in gran parte dall’assistenza umanitaria. È importante notare che i Palestinesi in Cisgiordania sono autorizzati a costruire solamente su meno dell’1% dell’Area C, e persino in questa minuscola percentuale, i permessi sono spesso rifiutati dalle autorità israeliane.

Molte comunità palestinesi in tutta la Cisgiordania vivono con la costante minaccia di sfollamento o di trasferimenti forzati a causa delle politiche israeliane coercitive. I Palestinesi della Cisgiordania riferiscono alle organizzazioni delle Nazioni Unite e alle ONG internazionali di essere sottoposti a minacce costanti alla loro vita, alla loro sicurezza fisica e alla loro libertà, a causa delle politiche e delle pratiche legate all’occupazione israeliana. Queste pratiche hanno un impatto significativo sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali del popolo palestinese, e comprendono la demolizione o la minaccia di demolizione di case, scuole e strutture di sussistenza a causa delle restrizioni quasi impossibili da superare per ottenere i necessari permessi di costruzione.